Alitalia: sindacati chiedono 4 anni di cassa al 2025

Un manifestante porta un aereo di cartone surante una protesta dei lavoratori di Alitalia
Una recente manifestazione dei lavoratori di Alitalia. (ANSA)

ROMA. – Cassa integrazione per i lavoratori di Alitalia che non saliranno a bordo di Ita per i prossimi quattro anni. É quanto chiedono i sindacati al governo, dopo un primo incontro al ministero del Lavoro sull’estensione della cigs, che scade il 23 settembre prossimo.

Per i sindacati la richiesta formale di Alitalia in amministrazione straordinaria per un anno di cigs è infatti “troppo poco” perché i lavoratori non assunti da Ita rischiano di rimanere senza tutele, per cui la durata della nuova cigs deve essere “allineata e coerente con la tempistica del piano industriale di Ita” e cioè “fino a fine 2025” in modo che “nessun lavoratore sia lasciato indietro”, spiegano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e UglTa.

Lo scorso luglio i commissari straordinari Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava e Daniele Santosuosso, avevano chiesto l’apertura della procedura per prorogare la cigs fino al 23 settembre 2022 per complessivi 7.086 lavoratori, di cui 6.877 per Alitalia e 209 per la compagnia regionale Cityliner.

Il piano di assunzioni di Ita prevede complessivamente 2.800 dipendenti all’inizio, di cui circa 1.550 naviganti e circa 1.250 di terra, per poi salire a 5.750 lavoratori a termine piano nel 2025, contro i 10.500 della ex compagnia di bandiera.

Secondo le sigle sindacali il confronto col ministero del Lavoro “sconta l’incertezza generata dalla difficile trattativa” in corso per la partenza della nuova Ita e “l’assenza di una cabina di regia con la partecipazione anche degli altri Ministeri competenti: Mise e Mims”, sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e  UglT.a, spiegando che è stata anche richiesta la definizione di un programma di “mantenimento” delle licenze, abilitazioni e certificazioni e di un “progetto di riqualificazione” del personale tecnico di terra e di volo, “per agevolare e favorirne l’inserimento nel ciclo produttivo”.

Ventiquattro ore dopo la scadenza del termine per l’ok alla proposta che consentirà il passaggio del ramo volo da Alitalia a Ita non ci sono ancora conferme ufficiali. Ci sarebbe un via libera di fatto ma per la formalizzazione dell’operazione serve una nuova “luce verde” da parte di Bruxelles che sull’intera operazione mantiene uno stretto monitoraggio.

Dal fronte commerciale, nel frattempo, arriva un primo accordo per Ita. La newco e il Gruppo Uvet – polo italiano del turismo – hanno firmato una lettera di intenti che ha l’obiettivo di definire iniziative commerciali congiunte per la promozione dei prodotti e servizi della nuova compagnia in vista dell’avvio delle operazioni il prossimo 15 ottobre.

Nel dettaglio, la partnership tra le due società prevede che Ita venga identificata dal Gruppo Uvet e proposta ai suoi clienti quale vettore aereo “privilegiato” per la prenotazione di viaggi sulle rotte servite dalla compagnia aerea.

“Si tratta del primo di una serie di accordi di collaborazione con i principali player del settore dell’intermediazione i quali rappresentano per Ita canali fondamentali per la distribuzione dei voli e partner indispensabili per garantire all’Italia una connettività di qualità sia con l’estero che all’interno del Paese”, ha detto l’a.d di Ita Fabio Lazzerini.

“É motivo di grande soddisfazione essere il primo gruppo a siglare un accordo di partnership con Ita e partire insieme nel lancio della nuova compagnia aerea italiana”,  ha aggiunto Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet.

(di Alfonso Abagnale/ANSA).

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