Centrodestra: Salvini frena la “squadra” per il Mattarella-bis

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini in una recente foto d'archivio.
Silvio Berlusconi e Matteo Salvini in una recente foto d'archivio. (ANSA)

CEGLIE MESSAPICA. – All’ombra della crisi afghana, la maggioranza e la politica italiana si avviano ad un autunno caldissimo e segnato, tra l’altro, da un appuntamento elettorale cruciale come quello delle Comunali del 3 ottobre. Ma all’orizzonte è il ‘grande gioco’ del Quirinale a ergersi come bivio del governo e dell’intera legislatura.

E, negli eventi di fine estate che caratterizzano la ripresa delle attività politiche viene piano piano allo scoperto una squadra finora rimasta silente, quella che vorrebbe il Sergio Mattarella bis. E’ soprattutto nel centrosinistra che si annida quest’idea con una consequenzialità che, di fatto, coinvolge Mario Draghi: la sua permanenza a Palazzo Chigi fino al 2023.

E’ Matteo Salvini, intervenendo alla kermesse ‘La Piazza’, organizzata da affaritaliani.it, a tornare sull’argomento. “Letta e Conte tirano per la giacca Draghi perché resti a Palazzo Chigi, io no. Deciderà Draghi cosa fare”, sottolinea il leader della Lega che, sull’ipotesi del voto anticipato con Draghi al posto di Mattarella è sulla linea Giorgetti: “noi siamo pronti. Sarebbe difficile per un altro premier gestire una maggioranza con Pd, M5S e Leu”.

Nella serata di sabato, invece, è stato il neo-leader del M5S Giuseppe Conte a dare il là all’idea del Mattarella-bis, citata al meeting di Rimini già dal segretario del Pd Enrico Letta. L’ipotesi, rimasta sotto la sabbia finora, sarebbe che l’attuale Capo dello Stato fosse convinto a restare al Colle. Magari non per un settennato, come fece già Giorgio Napolitano.

E’ un’idea sostenuta da alcuni elementi: dalla necessità di affrontare l’emergenza Covid, per nulla finita, a quella di dar vita alle prime attuazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sarebbe quindi lo stesso Mattarella a dare il fischio finale alla legislatura nel 2023 indicendo elezioni che, per la prima volta, porteranno ad un Parlamento ampiamente ridotto nei suoi membri dalla riforma del M5S.

Non è una strada facile. Al momento da Mattarella non è arrivato alcun segnale ad una disponibilità ad un bis. Anzi, i suoi pochissimi riferimenti alla scadenza del suo incarico, finora, hanno disseminato indizi nel senso inverso. E poi ci sono in numeri in Parlamento. Il centrosinistra, da solo, non basta. E il centrodestra, sull’ipotesi, non si espone. FI si limita a sostenere che assieme a Lega e Fdi indicheranno un candidato unico.

E la Lega dirà la sua, promette Salvini. Che su Silvio Berlusconi, esprime un pensiero che non passerà inosservato: “ha fatto un pensierino per il Colle? Ha ragione a farlo, ha tutto il titolo per avere quest’ambizione”.

La partita del Quirinale farà da cappello ad un autunno già di suo molto caldo. Su reddito di cittadinanza, riforma del fisco, riforma delle pensioni, delocalizzazioni i partiti di maggioranza si preparano ad una battaglia che rischiano di rallentare il cronoprogramma voluto da Draghi. E le amministrative – oltre alle suppletive di Siena con Enrico Letta candidato -. potrebbero ulteriormente cambiare gli equilibri.

Anche nel centrodestra, che appare sempre sull’orlo della tempesta. E’ la posizione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in questi giorni, a dividere Fdi, Fi e Lega. La prima ha pronta la mozione di sfiducia. Fi, con Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, torna a difendere la titolare del Viminale.

E Salvini punge: “se un giocatore non va lo si cambia, sia Draghi a decidere. E’ curioso che due ministre di Fi difendano un ministro Pd…” Conte – che in caso di debacle alle Comunali già rischia di finire sotto le forche caudine della fronda interna – ha invece già in serbo una campagna serrata a settembre, alla quale accompagnerà una sorta di rivoluzione nell’organigramma pentastellato. Nel frattempo si gode l’ultimo sole estivo nella sua Puglia: celebrando, in una masseria nei pressi di Martina Franca, il matrimonio di uno dei suoi più stretti collaboratori.

(dell’inviato Michele Esposito/ANSA)

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