Cresce lavoro, in 5 mesi 617.000 posti in più

operaio metalmeccanico al lavoro in una'immagine di archivio
Operaio metalmeccanico al lavoro in una immagine di archivio. (ANSA)

ROMA.  – L’occupazione è in ripresa nei primi cinque mesi del 2021  soprattutto grazie allo sprint registrato a maggio: tra gennaio e maggio – secondo l’Osservatorio Inps sul precariato –  le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 2.412.000 con un aumento del 17% o rispetto allo stesso periodo del 2020.

Nello stesso periodo le cessazioni, anche grazie alla misura sul blocco dei licenziamenti, sono state 1.795,000 (-12%) e il saldo  è stato nel complesso positivo per 616.509 unità, grazie soprattutto alla corsa delle assunzioni a maggio (683.057) e al saldo positivo  tra attivazioni e cessazioni nel mese pari a 256.767 unità.

La ripresa è certificata oltre che dagli ultimi dati Istat sull’occupazione con un aumento di 166.000 occupati a giugno su maggio, anche da quelli diffusi oggi dall’Istituto di statistica sul fatturato dell’industria secondo i quali si è avuta una crescita del 3,1% su maggio e del 28,4% sul 2020 quando si registravano livelli particolarmente bassi a causa della pandemia.

La ripresa del fatturato dell’industria è trainata dall’energia (+6% sul mese e +54% sull’anno) e dai beni intermedi. Ci sono aumenti tendenziali in tutti i settori ad eccezione di quello farmaceutico (-0,1%) mentre la metalurgia segna +48,4%..

É stata positiva la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato anche grazie al blocco dei licenziamenti in vigore fino a giugno (fino a ottobre per le imprese che non hanno la normale cassa integrazione e per l’industria tessile) con un saldo di 119.529 unità, molto più basso comunque rispetto allo stesso periodo del 2020 (+201.090).

Le cessazioni da contratto a tempo indeterminato sono state 545.273 in lieve aumento rispetto alle 525.396 dei primi cinque mesi dell’anno scorso quando furono concentrate però nei primi due mesi prima dei provvedimenti per fronteggiare la pandemia.

Il segnale di una ripresa arriva comunque anche dai contratti a termine  con una variazione netta (tra assunzioni e cessazioni) positiva in cinque mesi di 226.126  unità a fronte di una variazione netta negativa di 124.414  unità nei primi cinque mesi del 2020.

Corrono anche le assunzioni stagionali con un saldo positivo per 140.000 unità  a fronte di un -22.485 nei primi cinque mesi del 2020. Solo a maggio le assunzioni stagionali sono state 142.772, oltre tre volte quelle registrate nello stesso mese dell’anno scorso, a fronte di appena 31.281 cessazioni.

Il saldo annualizzato,  ovvero la differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente, segna a maggio una crescita di 560.000 unità grazie alla ripresa iniziata a marzo.

Questo risultato è frutto di un saldo positivo dei contratti a tempo indeterminato (+184.000), ma anche di quelli a tempo determinato (+169.000) in somministrazione (+110.000), stagionali (+91.000) e intermittenti (+8.000) mentre è appena negativo quello dei contratti in apprendistato.

Lascia un commento