Paralimpiadi Tokyo 2020: sfida alla storia per la delegazione venezuelana

La spedizione creola durante la cerimonia d'apertura dei Giochi Paralimpici.

CARACAS – Dopo gli straordinari successi delle delegazioni dell’Italia e del Venezuela alle Olimpiadi, è ora il turno degli atleti paralimpici di riempire il medagliere. Ieri, con l’accensione del braciere, allo stadio nazionale del Giappone a Tokyo, é stata ufficialmente inaugurata la 26esima edizione dei Giochi paralimpici, durante i quali si sfideranno circa 4.000 partecipanti provenienti da 135 paesi. Come i Giochi olimpici, che si sono conclusi due settimane fa, le Paralimpiadi si terranno senza pubblico a causa della pandemia di Covid-19.

Il Venezuela sarà presente con 25 sportivi che cercheranno di portare più in alto possibile il vessillo nazionale. Le discipline in cui saranno impegnati i venezuelani sono atletica, ciclismo, judo, nuoto, potenza e tennis tavolo. In principio la spedizione venezuelana era composta da 26 persone, ma uno degli sportivi é rimasto ai box a causa della sua positività al Covid 19: il judoka Héctor Espinoza. Lo ha scoperto mentre si preparava in Turchia.

Cosí come nelle Olimpiadi, anche qui ci sono stati due portabandiera: Abraham Ortega (leader del ranking mondiale del lanciatore del peso) e Lisbeli Vera (modalità 400m T47, record continentale).

Questa sarà l’ottava presenza del Venezuela nei Giochi Paralimpici, la prima risale al 1984 quando andarono in scena nelle città di New York (Stati Uniti) e Stoke Mandeville (Regno Unito). In tutta la sua storia, la terra battezzata con il nome di Veneziola da Vespucci, ha portato a casa 17 medaglie distribuite nella seguente maniera: 1 oro, cinque argenti ed 11 bronzi.

La judoka Naomi Suazo é l’unica venezuelana salita sul gradino più alto del podio. La Suazo ha fatto suonare il ‘Gloria al Bravo pueblo’ a Pechino 2008.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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