Strasburgo respinge il ricorso sull’obbligo di vaccino

Un centro vaccinale allo Stadio di Francia, a Saint-Denis nei pressi di Parigi.
Un centro vaccinale allo Stadio di Francia, a Saint-Denis nei pressi di Parigi. (ANSA/EPA)

STRASBURGO.  – La legge francese che impone l’obbligo di vaccinarsi ai vigili del fuoco e ad altre categorie, come i medici, per ora resiste agli attacchi di chi vorrebbe essere esentato.

La prova del nove è arrivata oggi dalla Corte dei diritti umani che ha respinto la richiesta di 672 pompieri professionisti e volontari di imporre al loro Paese una serie di misure “urgenti” contro la legge emanata il 5 agosto per gestire l’emergenza sanitaria creata dal Covid.

I vigili del fuoco chiedevano alla Corte di Strasburgo di ordinare alla Francia di sospendere l’obbligo vaccinale previsto dalla legge, o in alternativa di imporgli di non sospendere dal lavoro chi non si immunizza, o comunque di non interrompere il pagamento del salario a chi non si è fatto iniettare i sieri.

Secondo i pompieri la legge francese, che dal 15 settembre prevede sanzioni per coloro che non saranno vaccinati, violerebbe il loro diritto alla vita e quello al rispetto della vita privata e familiare.

Nel rifiutare la richiesta, la Corte di Strasburgo ha spiegato che la situazione presentata dai vigili del fuoco non rientra tra quelle per cui si possa intimare ad uno Stato di adottare misure urgenti. Tale iniziativa può essere adottata infatti solo nel caso si arrivi alla conclusione che ci sia un reale pericolo per la vita o l’integrità fisica di una persona.

Nonostante il diniego però, la Corte ha comunque lasciato una porta aperta. La decisione presa oggi, spiegano infatti a Strasburgo, non preclude alla Corte di pronunciarsi in un secondo momento sulle rimostranze dei vigili del fuoco per determinare se vi sia stata una violazione dei loro diritti.

I pompieri hanno comunque fatto sapere di essere “estremamente delusi” per il rigetto e di voler andare avanti con il loro ricorso.

(di Samantha Agrò/ANSA).

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