Covid Brasile: Rio resta l’epicentro della variante Delta

Malati di Covid a Rio de Janeiro.
Malati di Covid a Rio de Janeiro. EPA/Antonio Lacerda

RIO DE JANEIRO. – Rio de Janeiro, lo Stato più colpito in Brasile dalla variante Delta, negli ultimi sette giorni ha registrato 748 morti, concentrando così quasi il 15% dei decessi su scala nazionale. Allo stesso tempo, lo Stato di Rio ha accumulato 570 casi confermati con la variante Delta, che ha colpito 1.370 persone in tutto il Paese.

La diffusione della variante Delta è particularmente aggressiva nella città di Rio, dove ha interessato il 56,6% dei nuovi contagiati, secondo studi genomici citati dal segretario comunale alla Sanità, Daniel Soranz.

Il sindaco, Eduardo Paes, ha chiesto al ministero della Salute di mobilitarsi per inviare più vaccini, mentre è stata già decisa la somministrazione di una terza dose agli anziani. La scorsa settimana, Paes ha minacciato di denunciare il governo davanti alla Corte suprema per il ritardo nella distribuzione dei farmaci.

Allo stesso tempo, continuano i divieti per gli spettacoli di massa e le partite allo stadio Maracanà, che non potrà dunque ricevere la semifinale della Copa Libertadores tra Flamengo e Barcellona dell’Ecuador. L’incontro si giocherà il mese prossimo allo stadio Mané Garrincha di Brasilia.

Il Brasile si sta avvicinando a 576 mila decessi per coronavirus nello stesso momento in cui registra la media di morti più bassa dallo scorso gennaio. Nelle ultime 24 ore sono state segnalate altre 885 vittime, che hanno portato il totale accumulato a 575.829, con una media di 730 morti al giorno nell’ultima settimana.

Quest’ultima è stata la media più bassa dal 6 gennaio e la 25/a consecutiva sotto i mille decessi, secondo i dati ufficiali divulgati dal ministero della Salute.

Il totale dei contagiati da Covid-19 ha invece raggiunto quota 20.615.008, di cui 31.722 nelle ultime 24 ore.

La media è stata di 28.258 positivi al giorno nell’ultima settimana, il numero medio più basso di contagi dal 14 novembre 2020, secondo i dati dei governi statali pubblicati oggi dal quotidiano O Globo.

Intanto, il governo brasiliano ha annunciato che, a partire dal 15 settembre, inizierà a somministrare la terza dose dei vaccini contro il coronavirus negli anziani.

Il ministro della Salute, Marcelo Queiroga, ha dichiarato che la decisione è arrivata dopo “l’incontro di ieri con l’Organizzazione panamericana della sanità e con il comitato tecnico che assiste il ministero”.

La campagna per la terza dose inizierà con le persone di età superiore ai 70 anni e gli immunodeficienti. “Gli anziani hanno un sistema immunitario compromesso e sono più vulnerabili, nonostante abbiano assunto entrambe le dosi. Possono contrarre il Covid e persino una forma grave della malattia”, ha spiegato Queiroga, sottolineando che, alla base della decisione, c’è anche l’avanzare nel Paese della variante Delta.

Il ministro ha poi annunciato che l’intervallo tra la prima e la seconda dose dei farmaci Pfizer e AstraZeneca sarà ridotto da 12 a 8 settimane. “Abbiamo una buona quantità di immunizzanti da Pfizer e anche dosi sufficienti di AstraZeneca”, ha detto Queiroga, fiducioso nel fatto che entro il 15 settembre tutti gli over 18 sianosaranno vaccinati con almeno una dose.

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