Meeting vince la scommessa in presenza. E pensa al 2022

Enrico Letta durante il suo intervento al Meeting 2021.
Enrico Letta durante il suo intervento al Meeting 2021. (Frame video ANSA)

RIMINI. – Dal ‘Coraggio di dire Io’ alla ‘Passione per l’uomo”. Il Meeting dell’Amicizia numero 42 chiude i battenti vincendo la sfida dell’incontro in presenza, e dopo aver ospitato i contributi del presidente della Repubblica, di buona parte del governo Draghi e tutti i leader dei principali partiti politici guarda alla prossima edizione.

Per il 2022 gli organizzatori della Kermesse sperano di portare all’enorme Fiera di Rimini ancor più persone di quei circa ottantamila che, green pass o referto di un tampone alla mano e mascherina in faccia, quest’anno hanno fatto vincere la scommessa della prima grande manifestazione di popolo in presenza dell’era post covid.

Il ‘popolo di Cl’, dunque, continua pervicacemente a scommettere sull’incontro personale, pur capendo l’essenzialità di aprire un finestra verso il mondo grazie al web su cui gli oltre 75 dibattuti della settimana riminese sono stati trasmessi e visti da 250mila persone. Una finestra che, tuttavia non sostituisce l”esserci’, l’incontrarsi, il ritrovarsi sullo stesso senso sociale, religioso ed anche politico.

E nelle sale e fra gli stand del Meeting la gente c’era: giovani e famiglie giravano nei grandi spazi ostentando sicurezza, per quanto possibile in tempi di una pandemia che ancora appare tutt’altro che sconfitta. Un popolo che in questo Meeting 2021 ha ospitato un confronto tra politici ricco di prime volte: dal primo faccia a faccia tra Giuseppe Conte (primo leader del M5S a salire fisicamente su un palco del Meeting) e Matteo Salvini (pure lui per la prima volta fisicamente in presenza davanti ai Ciellini) da quando la Lega staccò la spina al governo Giallo-Verde.

Si è aperto – sottolineano gli organizzatori – l’orizzonte di una ripartenza possibile e sostenibile, incoraggiando un’assunzione di responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo: a partire dalla pandemia, ma anche dalla tragedia dell’Afghanistan che è stata al centro di numerosi incontri, evidenziando come la libertà e la democrazia siano tutt’altro che scontate e che la loro difesa dipende da un lato dall’educazione e dal coraggio civile di un popolo e dall’altro da un contesto geopolitico capace di contenere le minacce più violente rispettando le identità culturali e religiose.

E dal palco di Rimini, dove gli esponenti del centrodestra sono stati applauditi ma anche Enrico Letta e Giuseppe Conte sono stati rispettati, sono arrivate le bordate di Confindustria al governo ed ai sindacati: un attacco, quello sulle delocalizzazioni di Carlo Bonomi ad Andrea Orlando, che alla platea è piaciuto quasi quanto il cogente appello a vaccinarsi lanciato dal presidente Mattarella. E’ Giancarlo Giorgetti, il leghista più amato dai Ciellini, a chiudere la settimana. E già gli organizzatori pensano alla prossima: si terrà dal 20 al 25 agosto 2022 e avrà il titolo “Una passione per l’uomo”.

(dell’inviato Francesco Bongarrà/ANSA)

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