Afghanistan: corsa contro il tempo per mille profughi da salvare

Una foto tratta dal profilo Twitter di Ettore Sequi Secretary General @ItalyMF @EttoreSequi: mostra l'ex console di Kabul Tommaso Claudi, che durante l'emergenza non si sta risparmiando, senza sosta
Una foto tratta dal profilo Twitter di Ettore Sequi Secretary General @ItalyMF @EttoreSequi: mostra l'ex console di Kabul Tommaso Claudi, che durante l'emergenza non si sta risparmiando, senza sosta, 23 Agosto 2021. TWITTER

ROMA. – “Metteremo in atto ogni sforzo per evacuare più persone possibili, fino a quando le condizioni lo consentiranno: auspico che la deadline del 31 agosto possa slittare “. E’ nelle parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il segno della drammaticità del piano di evacuazione dall’Afghanistan che da giorni vede impegnati 1.500 militari in un ponte aereo tra Kabul e Roma. Una vera e propria corsa contro il tempo.

Ad oggi, infatti, sono 3.804 (di cui 3.744 afghani) le persone messe in sicurezza dall’inizio delle operazioni Aquila e Aquila Omnia. In base all’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Difesa le persone già giunte in Italia sono 2.722 di cui 2.662 cittadini afghani: di questi, 933 sono uomini, 828 donne e 901 bambini. Sono, invece, circa mille (1.082 per la precisione) le persone ancora dislocate presso la staging area italiana dell’aeroporto di Kabul in attesa di essere imbarcate sugli aerei dell’Aeronautica che fanno la spola senza sosta.

“I numeri aumenteranno”, aggiunge Guerini davanti alle commissioni Esteri e Difesa del Parlamento dove è stato ascoltato con il ministro Di Maio. Per il premier Draghi “l’obiettivo è riuscire a concludere in sicurezza le operazioni di evacuazione entro fine agosto”.

Il presidente del Consiglio al G7 ha sottolineato la necessità di “mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall’Afghanistan in modo sicuro. Inoltre, dobbiamo assicurare – sin da subito – che le organizzazioni internazionali abbiano accesso all’Afghanistan anche dopo questa scadenza”.

Anche ieri, intanto, sono proseguiti gli arrivi all’aeroporto di Fiumicino. Tre i velivoli atterrati nello scalo romano con a bordo complessivamente 482 persone. Questo piccolo esercito di disperati è composto da nuclei familiari, provenienti da Herat e Kabul. “Sono state individuate alcune categorie: in prima battuta i collaboratori che a vario titolo si sono relazionati con la presenza italiana in questi 20 anni”, ha detto Guerini, ribadendo che contestualmente vengono svolte verifiche su tutti per garantire condizioni di sicurezza al nostro Paese.

E’ una “operazione militare” complessa, che però deve fare i conti con i tempi strettissimi imposti dalla deadline che scatterà tra pochi giorni. Parallelamente all’attività di evacuazione procede anche quella di smistamento sul territorio italiano dei profughi. I gruppi familiari, dopo avere osservato il periodo di quarantena, vengono trasferiti in strutture ricettive.

Prioritarie vengono considerate le loro condizioni di salute e anche per questo il premier Draghi, ha dato mandato al Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, di elaborare un piano per assicurare la vaccinazione di tutti i cittadini afgani evacuati. Il piano prevede la somministrazione delle dosi su base volontaria.

Ieri è arrivato nel Piacentino il secondo gruppo destinato all’Emilia-Romagna: si tratta di 80 persone. In serata i primi arrivi anche in Toscana. “Si tratta di circa 100 persone, altri arriveranno nei prossimi giorni”, spiega il presidente della Regione Eugenio Giani. La Comunità ebraica di Firenze è in contatto con il Comune “per valutare la possibilità di accogliere qualche bambino nella nostra scuola materna se ve ne sarà la necessità”.

Un centinaio sono giunti alla base del distaccamento dell’Aeronautica Militare di Montescuro, a Celico (Cosenza), circa 90 troveranno accoglienza in Campania, 80 in Puglia mentre una ventina sono diretti nelle Marche. Quattro nuclei familiari hanno raggiunto covid hotel a Parma e dal canto suo la diocesi di Napoli si dice pronta ad accogliere una quota di profughi. Infine sono salvi e sono arrivati stanotte in Italia i familiari e le sorelle di Basir Ahang, l’attore afghano protagonista del film di Costanza Quatriglio “Sembra mio figlio”.

(di Marco Maffettone/ANSA)

Lascia un commento