Calciatrici afghane in salvo, Figc pronta all’aiuto

Civili in fuga dall'Afghanistan.
Civili in fuga dall'Afghanistan. (ANSA/ AFP)

ROMA. – La partita della vita sognando Beckham. É quella che stanno giocando da giorni le calciatrici della Nazionale dell’Afghanistan riuscite miracolosamente a salvarsi dalla minaccia talebana grazie all’intervento della comunità internazionale, col supporto di Fifa e sindicato mondiale calciatori, che le ha messe nelle condizioni di raggiungere un approdo sicuro in Australia insieme ad altri atleti connazionali.

“Ora non lasciamole sole”, dice il sindicato Fifpro, e l’Italia con la Figc si dice pronta a ospitare calciatori e calciatrici afgane, usando come base Coverciano e in accordo con scelte e decisioni del governo.

Intanto le donne della nazionale di calcio, squadra símbolo dell’Afghanistan post talebani fino al ritorno a Kabul degli studenti coranici, sono state protagoniste di una complessa operazione di salvataggio, per scampare ad un destino sicuro che le avrebbe viste, se non rischiare la vita, costrette ad appendere prima del tempo gli scarpini al chiodo per infilarsi il burqa e bruciare per sempre le uniformi con cui giocavano.

Proprio come aveva consigliato qualche giorno fa, per non essere scoperte dai Talebani, Khalida Popal, istituzione dello sport mondiale e capitana della prima nazionale di calcio femminile nella storia dell’Afghanistan che ha esordito nel 2008.

Raggiunta la salvezza con un volo da Kabul diretto in Australia – sullo stesso volo sul quale si sono messi in salvo altri atleti tra cui i due paralimpici – ora le calciatrici della Nazionale Afghana saranno accolte dalle diverse federazioni calcistiche internazionali per poter continuare a sognare un futuro migliore correndo dietro ad un pallone.

Mobilitata anche la Figc che con il presidente Gabriele Gravina ha dato la sua disponibilità a ospitare una parte delle calciatrici al centro tecnico di Coverciano nel caso in cui dovessero ottenere rifugio in Italia.

“Siamo grati al governo australiano per aver evacuato un gran numero di calciatrici e atlete dall’Afghanistan – applaude la Fifpro, il sindicato mondiale dei calciatori – Queste giovani donne, sia come atlete sia come attiviste, sono state in una posizione di pericolo e a nome dei loro coetanei in tutto il mondo ringraziamo la comunità internazionale per essere venuta in loro aiuto.

Resta molto lavoro da fare per sostenere queste giovani donne e invitiamo la comunità internazionale ad assicurarsi che ricevano tutto l’aiuto di cui hanno bisogno – prosegue Fifpro – Ci sono molti atleti ancora a rischio in Afghanistan e bisognerebbe fare ogni sforzo per offrire loro supporto”.

Il volo australiano che ha portato in salvo la Nazionale afghana trasportava tra gli altri profughi un gruppo di 77 persone tra atleti afgani e loro familiari.

Nel giro di 10, concitati, giorni il sindacato dei giocatori professionisti Fifpro, un team di avvocati per i diritti umani e varie ONG hanno lavorato 24 ore su 24 con gli ex allenatori Kelly Lindsey e Haley Carter e il fondatore della squadra ed ex capitano Khalida Popal, per riuscire ad inserire le calciatrici nella lista delle persone da evacuare, assicurargli i visti e farli entrare nel perímetro dell’aeroporto di Kabul.

Atleti e giocatrici sono stati costretti a rischiare correndo oltre i checkpoint talebani, alcuni hanno subito percosse e hanno dovuto evitare gli spari per raggiungere l’aeroporto e un viaggio verso la salvezza e la possibilità di continuare a prendere a calci una palla, in nome della libertà e dei diritti acquisiti.

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