Virus fa ancora paura, Apple rinvia ritorno in ufficio

Il logo di Apple sullo schermo di un telefonino
Il logo di Apple sullo schermo di un telefonino. FOTO EPA/DAVID CHANG

NEW YORK.  – La Apple preme ancora il tasto pausa sul ritorno in ufficio. Secondo quanto riferisce Bloomberg, l’azienda di Cupertino ha infatti deciso di tenere a casa i suoi impiegati almeno fino al gennaio del 2022, rinviando quindi il ritorno che era previsto per ottobre. La decisione è stata presa per i timori legati all’aumento dei contagi Covid a causa delle varianti del virus.

Inizialmente la Apple aveva previsto il ritorno alla normalità già a settembre, ma poi aveva fatto slittare tutto di un mese. Ora, soprattutto alla luce dell’aggressività con cui si diffonde la variante Delta, la drastica decisione di aspettare fino al prossimo anno. Se il ritorno sarà confermato per quella data, i dipendenti saranno avvisati un mese prima.

“Sono consapevole del sentimento di frustrazione per il fatto che la pandemia non è ancora finita”,  ha scritto in una nota ai dipendenti  Deirdre O’Brien, uno dei vicepresidenti di Cupertino. “Per molti colleghi in tutto il mondo questo è stato un periodo di grande tragedia e sofferenza. Sappiate che siamo tutti qui a sostenerci l’un l’altro in questi tempi difficili”, aggiunge O’Brien.

Fin dall’inizio della pandemia la Silicon Valley è stata in prima linea nello spingere sul fronte del lavoro in remoto. Twitter e Facebook in particolare sono state tra le prime aziende tecnologiche a richiedere ai propri impiegati di lavorare da casa già agli inizi del 2020.

Apple invece è stata l’azienda che ha fatto più resistenza, nel timore di perdere la sua cultura di lavoro in presenza. Ma lo scorso giugno oltre 1.800 impiegati avevano scritto una lettera a Tim Cook sostenendo che la presenza forzata avrebbe costretto molti di essi a lasciare l’azienda.

Quando agli impiegati sarà chiesto di ritornare, dovranno lavorare in ufficio almeno tre giorni a settimana –  lunedì, mercoledì e giovedì – mentre ci sarà la possibilità di lavorare in remoto il mercoledì e il venerdì. Apple inoltre non ha intenzione di chiudere i propri negozi, e al momento non ha chiesto obbligo di vaccinazione o di test a differenza di Google, Facebook, Uber o Lyft.

Tuttavia l’azienda è stata costretta a chiudere uno dei suoi punti vendita in South Carolina dopo che più di venti impiegati sono risultati positivi. É stato inoltre reintrodotto l’obbligo di mascherina dopo che era stato abolito lo scorso giugno.

Apple non è l’unica tra le grandi aziende tecnologiche a decidere di rinviare il ritorno agli uffici a causa delle varianti. Lo stesso hanno fanno Amazon, Microsoft, Google, Facebook e Twitter, quest’ultima è stata costretta a chiudere le sue sedi di San Francisco e New York neanche dopo due settimane dalla riapertura.

(di Gina Di Meo/ANSA).

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