Effetto Covid sulle famiglie, più risparmi e meno debiti

MILANO. – Con gli effetti della pandemia sull’economia, le famiglie italiane riscoprono il risparmio e riducendo notevolmente ogni forma di indebitamento. Nell’ultimo anno anno, secondo una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), le riserve sono aumentate del 5,6%, mentre la crescita dei mutui si è attestata al 3,5%.

L’incertezza e la sfiducia hanno aumentato la “tendenza al risparmio, riducendo la propensione delle famiglie a indebitarsi per comprare casa”, afferma Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. Sui conti correnti e sui depositi bancari, da maggio 2020 a maggio di quest’anno, sono stati lasciati quasi 60 miliardi di euro in più, mentre il totale dei mutui concessi dalle banche per l’acquisto di abitazioni, nello stesso periodo, è salito di soli 13 miliardi.

Complessivamente, i salvadanai delle famiglie italiane sono passati da 1.070 miliardi a 1.130 miliardi, mentre lo stock dei prestiti per la casa è salito dai 385 miliardi di maggio 2020 ai 399 miliardi di maggio 2021. Una nota positiva arriva sul versante delle rate non pagate (sofferenze): l’ammontare degli arretrati, infatti, è calato di oltre 2 miliardi, scendendo a 11 miliardi.

Sul comportamento negli ultimi 12 mesi, quelli caratterizzati dal Covid, hanno pesato la “paura per il futuro e, ovviamente, anche tutte le restrizioni legate all’emergenza sanitaria che hanno limitato tantissimo i consumi e condizionato il turismo, la ristorazione, la grande distribuzione e il commercio al dettaglio”, aggiunge Sileoni.

Per uscire definitivamente da questa situazione, serve “esclusivamente – conclude – poter ritornare a vivere, progettando con serenità il prossimo futuro: questa è la chiave per aprire la porta della fiducia”. Dall’analisi emerge anche come dal 2016 al 2021 i mutui sono cresciuti complessivamente del 9,9%, con un aumento di 35 miliardi, mentre i risparmi sono saliti del 23%, in aumento di 211 miliardi.

Per quanto riguarda i risparmi, negli ultimi cinque anni, l’ammontare complessivo del denaro depositato in banca è passato dai 919,1 miliardi del 2016 ai 1.130,3 miliardi del 2021, con una crescita del 23% (più 211,2 miliardi). I minori consumi e la propensione al risparmio, assieme alle moratorie sui vecchi prestiti concesse dalle banche grazie a una norma varata a marzo 2020, hanno garantito, negli ultimi 12 mesi, la regolarità nel pagamento delle rate dei prestiti: le sofferenze, infatti, sono calate del 15,1% (meno 2 miliardi), arrivando, complessivamente, a 11,6 miliardi.

(di Massimo Lapenda/ANSA)

Lascia un commento