“Abusata a 17anni” nel giro Epstein, denunciato Andrea

Il principe Andrea insieme a Epstein
Il principe Andrea con Jeffrey Epstein, il milionario finanziere accusato di pedofilia, suicidatosi nella cella del Metropolitan Correctional Center. Archivio.

LONDRA. – Le denunce a mezzo stampa diventano un’azione legale in piena regola che minaccia di coprire di vergogna la famiglia reale britannica tout court.

É shock a cavallo dell’oceano per la causa intentata dinanzi alla giustizia americana da Virginia Giuffre Roberts, una delle vittime del defunto miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, contro il principe Andrea: terzogenito e figlio prediletto della 95enne regina Elisabetta, accusato d’aver abusato non meno di tre volte della donna – oggi 38enne – quando Virginia aveva appena 17 anni.

L’accusa è di quelle infamanti, e rischia di costringere Andrea – che da sempre nega tutto, ma non può negare anni consuetudine col sulfureo Jeffrey – a deporre sotto minaccia di conseguenze giudiziarie. O come minimo a dover evitare gli Usa per continuare a contare su quell’immunità che solo la permanenza nel Regno Unito gli garantisce.

Tanto più che la sua accusatrice, e la sua battagliera avvocata, lo chiamano in causa sulla base di una potenziale imputazione gravissima, la violazione del Children Act destinato a proteggere bambini e minorenni dai soprusi sessuali.

La donna  – che oggi vive in Australia e in passato ha sostenuto d’essere stata oggetto d’intimidazioni e persino minacce di morte per il contributo alle denunce sul giro di sfruttamento minorile imputato ad Epstein, morto ufficialmente suicida in un carcere di New York dopo essere stato condannato per reati di pedofilia – afferma d’essere stata messa di fatto “a disposizione” di Andrea in tre distinte occasioni dal miliardario statunitense e dalla sua presunta complice, Ghislaine Maxwell: ereditiera e socialite britannica (attualmente detenuta in America) che avrebbe fatto inicialmente da trait d’union fra il principe e il finanziere debosciato.

Gli incontri incriminati – si legge nelle carte depositate alla corte federale di Manhattan nell’atto di citazione, con annesso annuncio di mega richiesta di risarcimento dei danni fisici e morali – sarebbero avvenuti in altrettante proprietà di Epstein.

A Londra, New York e nella residenza delle Isole Vergini teatro secondo numerose testimonianze d’indagine di una quantità di riunioni, feste e festini organizzati nel tempo dal tycoon a beneficio di una congrega d’amici ricchi e famosi: congrega in cui, oltre al duca di York, ebbero parte tanti potente (americani e non) fra i quali Bill Clinton, Bill Gates e altri intoccabili.

Virginia già in passato aveva avanzato le sue accuse con gli investigatori newyorchesi e in interviste tv. Ma la causa formalizzata adesso rappresenta una svolta ipoteticamente micidiale, non solo per il duca, oggi 61enne ma per la reputazione della dinastia dei Windsor in genere.

Una grana infinitamente peggiore per la stessa sovrana – già provata in questi mesi dalla perdita del quasi centenario consorte Filippo – rispetto a qualsiasi bega interna al casato innescata da vicende quali lo strappo del nipote ‘ribelle’ Harry, dal suo trasferimento in California con Meghan e la famiglia, dalle polemiche che ne sono derivate e potrebbero derivarne ancora.

“Venti anni fa – si legge nel testo della denuncia presentata a nome della Giuffre – la ricchezza, il potere, la posizione e le connessioni del principe Andrea gli consentirono di abusare di una ragazzina spaventata e vulnerabile che non aveva nessuno a proteggerla” e che era stata “svenduta”; è tempo “che egli ne risponda”.

Parole accolte al momento con un imbarazzato “no comment” da un portavoce del duca, in attesa d’una qualche reazione ufficiale a corte.

L’attacco legale segue il fallimento di un tentativo di transazione extra giudiziale nel quadro del quale Andrea di York – decorato come un eroe di guerra per la partecipazione al confitto della Falkland/Malvinas, ma anche protagonista d’innumerevoli scivolate o scandali, fra affari e vita privata, durante la sua vita di principe cadetto sempre alla ricerca d’un ruolo – avrebbe dovuto riconoscersi almeno in parte colpevole.

Cosa che egli viceversa continua a rigettare nella sostanza, negando categoricamente – come fa da anni, spalleggiato dai comunicati di Buckingham Palace oltre che dall’eccentrica ex moglie Sarah Fergusson – d’aver mai avuto rapporti con Virginia.

Senza tuttavia riuscire a spiegare una foto d’epoca col suo braccio attorno alla vita della giovane. E soprattutto senza poter smentire “l’errore” di aver frequentato l’inquietante circolo segreto di vip gaudenti messo su a suo tempo da Jeffrey Epstein.

(di Alessandro Logroscino/ANSA).

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