Lotta all’Aids troppo lenta, falliti gli obiettivi mondo 2020

Una mano aperta con la scritta "Say no to Aids
Aids, eradicazione lontana. (ANSA)

ROMA. – Il mondo era indietro nella lotta all’Aids già nel 2019, prima che arrivasse la pandemia di Covid, con gli obiettivi che erano stati adottati per il 2020 che sono stati disattesi. Lo certifica la relazione al Parlamento sulla malattia appena pubblicata sul sito del ministero della salute nella presentazione iniziale, firmata dal ministro Speranza, che invece per l’Italia vede un’incidenza delle infezioni da Hiv che rimane al di sotto della media europea.

“I dati aggregati riportati all’Unaids dai paesi mostrano che sono state investite poche risorse e non si è riusciti a piegare le curve delle nuove infezioni da HIV e dei decessi per AIDS in modo così significativo come era stato previsto dalla Strategia di Fast-Track dell’Unaids – si legge nel documento -. Di conseguenza, gli obiettivi per il 2020 di ridurre a meno di 500.000 i decessi per AIDS e a meno di 500.000 le nuove infezioni da HIV non saranno raggiunti”.

In Italia, i dati disponibili più recenti indicano che nel 2018 sono state segnalate 2.847 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a un’incidenza di 4,7 nuovi casi di infezione ogni 100.000 residenti “L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi, si colloca lievemente al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (5,1 casi per 100.000 residenti) – si legge nel rapporto -.

L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è diminuita lievemente tra il 2012 e il 2015, mostrando un andamento pressoché stabile dal 2015 al 2017, mentre nel 2018 è stata osservata un’evidente diminuzione dei casi in tutte le regioni.

Nel 2018, tra le regioni con un numero superiore a un milione e mezzo di abitanti, le incidenze più alte sono state registrate in Lazio, Toscana e Liguria. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2018 sono maschi nell’85,6% dei casi. L’età mediana è di 39 anni per i maschi e di 38 anni per le femmine”.

L’Hiv e l’Aids, conclude Speranza nella presentazione, rappresentano un problema di sanità pubblica importante per il nostro paese. “È fondamentale coinvolgere tutti gli attori che operano nel campo dell’HIV, le istituzioni, le due Sezioni per la lotta contro l’AIDS del Comitato Tecnico Sanitario, i clinici e i ricercatori del settore, le associazioni dei pazienti e di volontariato per la lotta all’AIDS, le società scientifiche, al fine di condividere nuove strategie da implementare nel nostro Paese per porre fine all’epidemia”.

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