Draghi: “Bene su Pnrr e vaccini, ora stessa determinazione”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, incontra i giornalisti a Palazzo Chigi per un saluto informale prima della pausa estiva.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, incontra i giornalisti a Palazzo Chigi per un saluto informale prima della pausa estiva. (Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza del Consiglio)

ROMA. – La curva del Covid “sotto controllo”, la campagna dei vaccini che ha accelerato fino a superare quota 70 milioni, il Pil in crescita “ben oltre il 5%”. Mario Draghi traccia un bilancio dei primi sei mesi di governo, nel Consiglio dei ministri che precede la pausa estiva. Ed è un bilancio positivo, quello del premier.

Il bilancio arriva nel giorno in cui il Cdm dà il via libera a un nuovo decreto legge Covid che introduce l’obbligo di Green pass per il personale della scuola e i trasporti di lunga percorrenza. Erano misure indigeste per la Lega, che però dà il via libera senza frizioni, anzi esprimendo soddisfazione.

Il presidente del Consiglio registra un cambio di clima nella sua maggioranza: rispetto alle riunioni di marzo, rileva il capo del governo, l’atmosfera è ben diversa. Ma per Draghi il bilancio positivo non deve far perdere la bussola dellle riforme.

“I risultati ottenuti devono spronarci a continuare con la stessa determinazione quando torneremo dalla pausa estiva”, spiega il premier ai ministri, non senza ricordare i provvedimenti messi in campo dall’esecutivo finora: dal decreto lavoro e imprese all’assegno unico per i figli, dalla limitazione del traffico delle grandi navi nel bacino di San Marco all’Agenzia per la Cybersicurezza.

E poi c’è il dato economico che fa ben sperare. ” Oggi l’economia italiana cresce molto più velocemente di quanto prevedesse lo stesso Def e si prospetta un’espansione ben oltre il 5%”, sottolinea Draghi. Un rilancio, quello dell’economia, che si alimenta anche della campagna vaccinale, fondamentale per non tornare alle chiusure.

“Con cautela e allo stesso tempo con coraggio siamo andati incontro alle esigenze dell’economia e siamo riusciti a tenere sotto controllo la curva del contagio”, rimarca non a caso il capo del governo.

A settembre si parte subito in salito: la riforma del fisco e quella della concorrenza sono le prime due tappe del cronoprogramma di Draghi. Sono riforme complesse e il quadro politico, con il semestre bianco e le amministrative di ottobre, potrebbe mutare. Quantomeno ci saranno maggiori fibrillazioni da parte dei partiti. Dalla Lega, del resto, finora non sono mancate.

Anche ieri, nonostante il clima “pacifico” in Cdm, dalla Lega hanno rivendicato di aver incassato i test salivari nelle scuole. “Ci ragioneremo, Figliuolo ci sta lavorando”, si è limitato a dire il ministro Patrizio Bianchi. E anche il Movimento potrebbe alzare la posta nelle trattative di governo, rinvigorito dall’arrivo di un leader, Giuseppe Conte. Tutto questo Draghi lo sa. Quello arrivato in Cdm dal premier è stato sì un ringraziamento (“abbiamo lavorato abbastanza bene in questi sei mesi”, le sue parole) ma anche un invito a non perdere di vista la “mission” del governo.

(di Michele Esposito e Serenella Mattera/ANSA)

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