Pazza estate, esonda il Lago di Como, strade allagate

Operai al lavoro in piazza Cavour a Como ricoperta di acqua e detriti esondati dal lago a causa delle copiose piogge dell'altra sera. Como
Operai al lavoro in piazza Cavour a Como ricoperta di acqua e detriti esondati dal lago a causa delle copiose piogge dell'altra sera. Como 5 Agosto 2021. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – Il Nord batte i denti, per paura del maltempo e per il brusco calo delle temperature, mentre il Sud brucia in una morsa di afa. E’ la pazza estate italiana con lo Stivale spaccato in due dal clima. Il maltempo ha ancora una volta colpito soprattutto la Lombardia.

All’alba il lago di Como ha invaso le strade della città, il lungolago e piazza Cavour, in seguito alle abbondanti piogge cadute negli ultimi due giorni sul Comasco e su tutto il bacino dell’Adda, a partire dalla Valtellina. Alle 9 il livello del Lario era di 134 centimetri: nelle ultime sei ore è cresciuto di quasi 20 centimetri e nelle prossime ore – anche se è tornato il sole – continuerà a salire. Inoltre, durante la notte, ci sono stati decine di interventi dei vigili del fuoco per far fronte ad allagamenti e straripamenti di corsi d’acqua.

Allarme rientrato, invece, per le 120 persone evacuate ieri sera dal campeggio di Dervio, nell’Alto lago in provincia di Lecco. Dopo essere stati ospitati per qualche ora nei locali dell’oratorio, per il timore che il torrente Varrone in piena per le piogge e l’invaso della diga di Pagnona tracimassero, sono stati fatti rientrare nella struttura.

In tutta la provincia la pioggia è cessata e stamattina è tornato il sole. Su tutto il territorio resta però lo stato d’allerta per i versanti montani indeboliti dalle piogge. Una grossa frana si è abbattuta stamane su una strada provinciale a Maccagno con Pino e Veddasca, in provincia di Varese. Seicento metri cubi di roccia sono rovinati sulla strada che sale alla frazione, isolandola. Non si sono registrati feriti.

Notte di lavoro anche per i Vigili del fuoco di Milano a causa delle forti piogge che a cavallo della mezzanotte hanno causato, nel capoluogo lombardo e nell’hinterland, l’esondazione di due fiumi, il Seveso e il Lura, quest’ultimo uscito dagli argini intorno alle 3 e mezza a Lainate. Il maltempo ha provocato forti disagi anche in Trentino.

A causa dell’ondata di maltempo che ha interessato nella notte la zona del Garda, una colata di fango e detriti ha sommerso l’Hotel Pier, sulla gardesana 45 bis. Non si sono registrati feriti, ma gli ospiti, circa un centinaio, sono stati trasferiti a Limone. L’ondata di piena ha sfondato la porta della cucina travolgendo tutta l’attrezzatura per poi andare a colpire tutta la sala da pranzo, la reception e la hall dell’albergo interessando circa 500 metri quadrati di struttura.

E nel Veneto, il sindaco di Verona Federico Sboarina ha disposto la chiusura delle alzaie lungo l’Adige in tutto il territorio comunale, in seguito all’innalzamento del livello del fiume causato dalle abbondanti piogge scaricatesi a monte, in Trentino Alto Adige. Il livello dell’acqua è salito in un’ora di 30 centimetri.

Al Sud, invece, le temperature restano alte ed è già preannunciata un’ennesima ondata di caldo africano. Nessuna tregua anche sul fronte degli incendi. Oggi gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra.

Secondo i dati disponibili alle 18.30, sono state 35 le richieste di concorso aereo, di cui 12 dalla Sicilia, 9 dalla Calabria, 7 dal Lazio, 4 dalla Basilicata e una ciascuna da Marche, Campania e Sardegna. Messi sotto controllo o spenti, finora, 12 roghi. Per un’Italia che rischia di affogare, ce n’è dunque un’altra che teme di andare in fumo.

(di Roberto Ritondale/ANSA)

Lascia un commento