Tokyo: Bottaro e l’avversario invisibile, bronzo karate

Viviana Bottaro durante la gara del Kata a Tokyo.
Viviana Bottaro durante la gara del Kata a Tokyo. (ANSA)

TOKYO. – Prima medaglia italiana nell’esordio del karate alle Olimpiadi: ci ha pensato Viviana Bottaro, con un’esibizione che ha lasciato senza fiato per la potenza, la determinazione e la profondità di ogni gesto dell’azzurra.

“Il Giappone è una fonte di ispirazione, è tradizione, fare i giochi olimpici in Giappone e vincere una medaglia nel karate ha un sapore particolare”, ha sottolineato l’azzurra. ”

A quanto pare sono entrata nella storia, me lo stanno dicendo tutti. Questo è un appuntamento per noi unico, è una vita che il karate segue i cinque cerchi, ho esordito io oggi ed è andata bene. Il mese prossimo mi sposo”, ha aggiunto la Bottaro che da qualche anno vive una storia d’amore con l’allenatore della Nazionale di karate Nello Maestri.

“Sono fiera della mia storia e del mio percorso – ha aggiunto – vengo da un infortunio. Ho dovuto fare un percorso di testa e di cuore, questa medaglia per me è come se fosse un oro.  È stata una bellissima giornata, è stato bello anche il podio. Li mi sono liberata, ed è stato bellissimo”.

“Viviana – ha spiegato all’ANSA Massimiliano Benucci, segretario generale della Federazione italiana Judo Lotta karate Arti Marziali – ha avuto alla fine dell’anno scorso un grave incidente di moto. La sua carriera e anche la sua capacità fisica di movimento erano in discussione. Con una grande determinazione, con l’energia che ha dentro, la grinta pazzesca, nei mesi di novembre e dicembre ha fatto una riabilitazione che è stata una lotta contro il tempo. A maggio e a giugno ha partecipato alla prima competizione, è tornata sul podio bronzo, competitiva. Ripeteva che le Olimpiadi sono l’appuntamento che sognava da una vita”.

La Bottaro, 33 anni, ha vinto una gara che ha affrontato con concentrazione e grinta, con densità e capacità di trasmettere emozione. In uno sport dove non si può sbagliare neppure un movimento, qualsiasi incertezza viene sanzionata dalla severissima giuria, mentre sulla pista e fra il pubblico l’atmosfera è irreale, silenzio assoluto, non vola una mosca.

“Il kata è una cerimonia, una lotta simulata, con un avversario invisibile, come l’esibizione di una ginnasta” spiega Benucci. Per la prima volta il karate è entrato a far parte del programa olimpico, a Parigi non ci sarà ma la federazione punta tutto su Los Angeles 2028 per il ritorno definitivo.

Viviana Bottaro vive in pieno la sua vita come un’immersione con la sua pratica, fatta di concentrazione, allenamento, meditazione. La sua allenatrice, Roberta Sodero, ha creato con lei una simbiosi, costruita nelle ore trascorse a fare allenamenti “a specchio”, una davanti all’altra.

A cercare la perfezione e il dominio assoluto di ogni gesto. Poi c’è anche la tattica, la decisione che si deve prendere su quale tipo di “kata” presentare sul tatami di gara in base a quello che si conosce della propria avversaria. Nell’ultima frazione, la seconda poule, Viviana ha ottenuto il punteggio più alto di tutta la sua carriera.

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