Tokyo 2020: Paola Pérez, con le sue bracciate ha superato tutti gli ostacoli

La Pérez ha superato tantissime avversitá per essere tra le protagoniste a Tokyo 2020.

CARACAS – Per Paola Pérez (30 anni), il nuoto é una sorta di religione ed il mare il suo santuario. Ma quando ha iniziato a dare le sue prime bracciate nelle acque azzurre del mare non avrebbe mai immaginato che un giorno potesse rischiato l’iportemia.

Nel 2019 a Lima, durante i Juegos Panamericanos, la nuotatrice nata a San Cristóbal il 3 aprile 1991 ha vissuto uno dei momento più difficile della sua carriera.

La Pérez si era preparata al meglio (mentalmente e físicamente) per quella prova dove sognava di salire sul podio per regalare una gioia al suo amato Venezuela. Con lei aveva i suoi occhiali, la sua calottina per coprirsi la testa, ma mancava una cosa: la sua tutina termica per proteggersi dalle basse temperatura. Infatti la tuta in neopreno non era mai arrivata. Paola Pérez aveva solo due opzioni: “Ritirarsi o gareggiare e lottare con i 18° dell’acqua durante la prova”. E decise di partecipare nonostante le avversità.

Il passaggio per Tokyo l’ha ottenuto grazie alla 14esima posizione nella prova disputata a Setubal, in Portogallo, con un tempo di 2:03:31.61. In quel torneo la venezuelana é stata la migliore della zona panamericana.

Per la nostra nuotatrice questa sarà la seconda presenza nei Giochi Olimpici. A Rio 2016, chiuse al 20esimo posto con un crono 1:59:07.717.

La Pérez ha svolto la preparazione nel suo appartamento con degli elastici per rinforzare i muscoli. Per pagarsi tutto il necessario per le qualificazioni ed i giochi ha dovuto dare lezioni di nuoto in Cile ed ha promosso una campagna di GoFundMe.

“Attualmente sto lavorando in Cile dando lezioni di nuoto ai futuri nuotatori e questo mi ha aiutato per pagarmi parte degli allenamenti. I costi della preparazione per i giochi olimpici sono molto cari. Per questo mi rivolgo a voi per raccogliere i fondi necessari” scrisse sui social nel mese di maggio la nuotatrice venezuelana.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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