Tokyo: Italia a gonfie vele, Tita-Banti primo oro misto

Ruggero Tita e Caterina Banti festeggiano l'oro nella vela dopo la vittoria nella catamarano misto foiling Nacra 17.
Ruggero Tita e Caterina Banti festeggiano l'oro nella vela categoria catamarano misto foiling Nacra 17. (ANSA)

TOKYO. – Ancora una pagina di storia per Italia Team a Tokyo 2020, ancora una “prima volta” e dei tabù sfatati: il quinto oro degli azzurri in Giappone arriva dalla vela, dallo splendido percorso concluso con la regata finale vincente nella classe del catamarano misto foiling Nacra 17, da Ruggero Tita e Caterina Banti.

Tanti i risvolti storici della vittoria azzurra sul catamarano, che è soprattutto una prima assoluta per un team misto: mai l’Italia aveva conquistato l’oro con una squadra formata da un uomo e una donna. Festa grande a Trento, città del ventinovenne Ruggero Tita che festeggia il suo primo cittadino che sale sul gradino più alto del podio olimpico. In coppia con la romana Caterina Banti, 34 anni, ha seguito il percorso che era stato disegnato alla vigilia come ideale: almeno il 6/o posto – si era detto nei giorni scorsi – per assicurarsi la vittoria e impedire agli inseguitori della Gran Bretagna di insidiare il primo posto.

Nella vela, l’Italia torna sul podio dopo l’argento di Alessandra Sensini nel windsurf e il bronzo di Diego Romero nel Laser di Pechino 2008: “in epoche non sospette – sono state le parole di un emozionato Giovanni Malagò, che ha premiato gli azzurri all’Enoshima Yacht Harbour – avevo chiesto al Cio di effettuare questa premiazione. Avevo visto lungo”.

L’equipaggio Tita-Banti si è presentato alla Medal Race con 12 punti di vantaggio sugli avversari inglesi – con la sfida sportiva Roma-Londra che sembra diventata un classico negli ultimi mesi – John Gimson e Anna Burnett. I terzi, i tedeschi Paul Kohloff e Alica Stuhlemmer, erano staccati nettamente, di 24 punti. Per vincere oggi, bastava arrivare non oltre il 6/o posto o non oltre 5 barche dietro gli inglesi.

La regata conclusiva di questa prova mista se l’è aggiudicata l’equipaggio argentino del sessantenne Santiago Lange, e Cecilia Carranza Saroli, che non è riuscito a bissare la vittoria ottenuta nel 2016 a Rio. Nelle regate, la Medal Race è una finale tra i primi 10 classificati dopo la serie di qualifica (nel caso del catamarano misto foiling Nacra 17, le regate sono state 12, in quattro giorni da tre prove ciascuno). E’ una regata secca, su percorso più breve, in un campo di regata solitamente posto vicino alla costa per essere seguito dal pubblico.

Il trentino Tita, nato a Rovereto, ha cominciato a gareggiare con l’Associazione Velica Trentina, attualmente fa parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Alle Olimpiadi di Rio partecipò in coppia con Pietro Zucchetti nella coppia 49er. In coppia con la Banti ha vinto un oro e un bronzo ai mondiali, 2 titoli europei.

Romana, originaria della zona del lago di Bracciano, la trentaquattrenne Caterina Banti corre per il Circolo Canottieri Aniene. Oltre che a numerosi sport, – fra gli altri scherma, danza classica ed equitazione, si è laureata in Studi Orientali con una magistrale in Studi Islamici. Parla inglese, francese, spagnolo, arabo e turco. Ha incontrato Tita a Formia, nel 2016 e i due hanno costituito da allora un team vincente: “siamo stati super coordinati e super sincronizzati – hanno detto subito dopo la vittoria – è il risultato di un lavoro costruito in questi cinque anni”.

(dell’inviato Tullio Giannotti/ANSA)

Lascia un commento