La Casa Bianca arruola gli influencer per i vaccini

Una donna riceve un vaccino in una clinica in Maryland, USA.
Una donna riceve un vaccino in una clinica in Maryland, USA. EPA/MICHAEL REYNOLDS

WASHINGTON. – All’inizio fu Elvis Presley, che nel 1956 fu ingaggiato per promuovere in tv il vaccino contro la polio: così il re del rock’n’roll si rimboccò le maniche della camicia in diretta sul popolarissimo “Ed Sullivan Show” e lanciò il suo potente messaggio agli americani.

Dopo oltre 50 anni, segno dei tempi che cambiano, ad essere chiamato in causa è un esercito di influencer e star della rete, arruolati dalla Casa Bianca per contrastare la disinformazione sui social e convincere milioni di giovani americani a vaccinarsi contro il Covid.

Insomma,  come racconta il New York Times, una vera e propria controffensiva su quelle stesse piattaforme contro cui il presidente Joe Biden, senza tanti giri di parole, giorni fa ha puntato il dito per la diffusione incontrollata di fake news e teorie del complotto sui vaccini.

Uno tsunami di falsità e di tesi senza alcun fondamento scientifico che però sta danneggiando la campagna di immunizzazione negli Stati Uniti nel momento in cui la variante Delta alza la testa e provoca un’allarmante impennata di casi.

La task force digitale del presidente americano, sfruttando una strategia che ha già dato ottimi risultati durante la campagna elettorale per le presidenziali, è andata a cercare uno per uno tutti i volti più popolari del web, da da TikTok a Instagram, da YouTube a Twitch, quelli che ogni giorno si rivolgono a milioni di follower soprattutto tra gli adolescente e i ventenni.

Del resto dagli ultimi dati dei Centri per il controllo delle malattie (Cdc), la massima autorità sanitaria federale statunitense, emerge come meno della metà degli americani tra i 18 e i 39 anni è ad oggi pienamente vaccinata, contro i due terzi degli over 50. Non solo: circa il 58% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni non ha ancora ricevuto nemmeno la prima dose.

Numeri che preoccupano e che hanno convinto oltre 50 stelle del web a dire di sì alla richiesta di unirsi alla lotta contro la disinformazione, arrivata via email per conto della Casa Bianca da Village Marketing e Made to Save, la prima un’agenzia di marketing nel settore degli influencer, la seconda una campagna nazionale per promuovere l’accesso ai vaccini.

“C’è un enorme bisogno di far crescere la consapevolezza tra i 12 e i 18 anni,  unisciti a noi!”, l’appello al mondo degli influencer, a cui si sono aggiunte anche personalità dello spettacolo come la giovanissima pop star Olivia Rodrigo, 18 anni, tra le più seguite sui social.

Anche i singoli stati Usa hanno cominciato a reclutare quelli che vengono definiti ‘local micro influencer’, quelli meno conosciuti a livello nazionale ma che a livello locale hanno tra i 5.000 e i 100.000 follower. Pur di accaparrarseli le amministrazioni locali in alcuni casi sono pronte a sborsare anche una ricompensa di mille dollari al mese.

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