Migranti: Colombia, 15.000 a Necoclí sognano ingresso in Usa

Un migrante con un bambino sulla spalla attraversa la giungla al confine della Colombia con Panamá.
Un migrante con un bambino sulla spalla attraversa la giungla al confine della Colombia con Panamá. (Unicef)

BOGOTA. – Una nuova crisi migratoria si sta materializzando in Colombia dove da varie settimane è cresciuto l’afflusso di persone che, nella piccola località di Necoclí (nordovest), attendono di trasferirsi via mare a Panama per proseguire poi il viaggio della speranza verso la frontera meridionale degli Stati Uniti.

A lanciare l’allarme è stato un rapporto dell’Ombudsman (Difensore civico) colombiano, Carlos Camargo, secondo cui il numero dei migranti in attesa di partire è cresciuto ed ha raggiunto le 15.000 unità.

Camargo ha evocato anche una possibile crisi umanitaria e sanitaria imminente, perché, ha sottolineato, “in media ogni giorno lasciano Necoclí verso Panama circa 850 migranti, mentre però ne giungono altri 1.500, aumentando la massa di persone che cercano alloggi, cibo e assistenza medica”.

Informato della situazione di emergenza, il presidente colombiano Iván Duque, ha assicurato ieri che “questa migrazione non è un problema solo colombiano, ma regionale, dato che le persone provengono da Haiti, Cile e Cuba, ma anche dall’Africa (Senegal e Ghana), e a volte sono vittime di traffico internazionale di esseri umani”.

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