Perù, Castillo: “Il mio governo per il popolo con il popolo”

Seguitori del presidente Pedro Castillo assistono alla cerimonia di insediamento al potere alle porte del Congreso in Peru.
Seguitori del presidente Pedro Castillo assistono alla cerimonia di insediamento al potere alle porte del Congreso in Peru. ANSA/ EPA/Paolo Aguilar

LIMA. – Pedro Castillo ha pronunciato ieri il suo primo discorso da presidente del Perù salutando con enfasi tutti gli appartenenti ai popoli originari, ai miei fratelli “ronderos” (autodifese contadine), ai miei fratelli maestri, ai fratelli quechua, aymara e agli afro-peruviani”

“Oggi – ha continuato – è un giorno di cambiamenti storici per il Perù” dopo che per secoli, “prima la colonizzazione spagnola, poi una serie di governi ingiusti seguiti al colpo di stato del 1992 (allusione all”autogolpe’ di Alberto Fujimori) hanno defraudato la popolazione”.

Ma ora, ha detto con voce ferma e interrotto da applausi, “nel giorno del 200/o anniversario della nostra Indipendenza, c’è un governo per il popolo e con il popolo”. Un governo, ha sottolineato, “per la prima volta nella storia del Perù guidato da un contadino, un presidente che di professione è maestro rurale”.

In un discorso dai toni fortemente sociali e rivolto alle fasce meno abbienti della popolazione, Castillo ha sostenuto di essere “figlio di questo Paese fondato sul sudore dei nostri antenati”.  “L’orgoglio. e il dolore del Perù profondo – ha insistito – corrono nelle mie vene”.

Gran parte dell’intervento del nuovo capo dello Stato è stato dedicato ad interventi di emergenza per la salute e per il contrasto del Covid-19, per il sostegno delle famiglie rurali, con piani di finanziamento di prestiti a basso tasso d’interesse per piccoli e medi imprenditori, e interventi per stimolare un’industria mineraria responsabile della nostra Madre Terra”.

Piú tardi, nel corso del suo primo discorso ufficiale nella sede del Congresso (Parlamento unicamerale) ha annunciato la sua volontà di presentare un progetto di legge di riforma costituzionale che, dopo l’approvazione dovrà essere sottoposto a giudizio del popolo mediante referendum

Dopo aver osservato che gran parte della popolazione giovane peruviana non ha potuto dare la sua opinione nella definizione dela Costituzione approvata nel 1992 durante la presidenza di Alberto Fujimori, Castillo ha annunciato che “presenteremo al Congresso della Repubblica, nel rispetto scrupoloso della procedura costituzionale prevista dall’articolo 206 dell’attuale Costituzione, un disegno di legge di riforma della stessa”.

Esso, ha aggiunto, “dopo essere stato analizzato e discusso dal Parlamento, ci auguriamo possa essere approvato e poi sottoposto a ratifica in un referendum popolare”.

Il capo dello Stato ha precisato al riguardo che “l’eventuale Assemblea costituente che redigera una nuova Costituzione “dovrà essere nella composizione multietnica, popolare e con parità di genere”.

Castillo, parteciperà oggi ad una simbolica cerimonia di giuramento che si terrà nella storica Pampa de la Quinua (regione meridionale di Ayacucho), dove nel 1824 il Perù conquistò sul campo di battaglia la sua indipendenza dal dominio spagnolo.

L’ufficio stampa della presidenza ha indicato che l’inizio della cerimonia a Pampa de la Quinua, sugli altipiani di Ayacucho, è previsto per le 12,45 (le 19,45 italiane)

Successivamente al giuramento simbolico del capo dello Stato, avverrà quello ufficiale del presidente del consiglio dei ministri, la cui identità è al momento ancora sconosciuta.

L’indipendenza del Perù fu dichiarata il 28 luglio 1821 dal generale e Libertador argentino José de San Martín. Ma il luogo ad Ayacucho dove si erge un imponente obelisco marmoreo alto 44 metri, ricorda i connazionali che combatterono nella battaglia del 9 dicembre 1824, attraverso cui si sancì la definitiva indipendenza del Perù dopo la colonizzazione spagnola.

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