Tokyo 2020: Andrés Lage, il campione della vela che dorme in macchina

Lage ha fatto di tutto per essere in gara a Tokyo 2020.

CARACAS – Uno dei 43 sportivi venezuelani che ha timbrato il biglietto per i Giochi Olimpici Tokyo 2020 é il velista Andrés Lage nella categoria Finn.

Il campione nato 28 anni fa a Valencia ha una storia interesante alle spalle. Quando Lage salì a bordo di una piccola barca era ancora un bambino, ma da lí nacque l’amore per questo sport.

Le sue prime regate le ha fatte nelle acque del club Puerto Azul, poi nel 2015 ha lasciato il Venezuela ed é emigrato in Spagna per continuare a praticare il suo amato sport. Il sogno nel cassetto era partecipare nei Giochi Olimpici, ma per Rio 2016 ormai era troppo tardi. E così Lage si tracciò l’obiettivo Tokyo 2020.

Purtroppo il suo percorso verso la terra del Sol Levante non era facile, appena approdato a Vitoria (nel Paese Basco) non aveva risorse economiche e tanto meno una barca.

Lage ha fatto di tutto per realizzare il suo sogno. “Dovevo iniziare il ciclo olímpico e non avevo un budget adeguato e neanche il supporto dal mio paese cha sta attraversando un momento complicato” siega Andrés Lage in una intervista.

Per iniziare a guadagnare soldi, iniziò a dare lezioni di vela, a lavorare in un negozio di abbigliamento sportivo e fare le pulizie in un fastfood. I suoi allenamenti erano un po’ condizionati non solo a livello físico ma anche perché non aveva una barca a disposizione. “La cosa più difficile era mantenermi in Europa senza supporto. Dormo in un letto che ho nella mia fuoristrada. Lavoro di sera in un McDonals per fare le pulizie. Durante il giorno distribuivo il mio tempo tra le lezioni di vela ed il negozio di abbigliamento sportivo”.

Per mantenere il suo stato di forma e la motivazione decise di partecipare a due gare Ironman. “Durante questi momento difficili ho tenuto duro per affrontare il ciclo olimpico” e così Lage é riuscito a partecipare nel Preolimpico Sidamericano nel mese di noviembre 2019 in Brasile e qualificarsi per Tokyo 2020.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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