Tour: Pogacar trionfa al Col du Portet, è il solo padrone

Lo sloveno Tadej Pogacar arriva al traguardo a Col du Portet.
Lo sloveno Tadej Pogacar arriva al traguardo a Col du Portet. Archivio. (ANSA)

ROMA. – Dopo giorni di pieno controllo, Tadej Pogacar decide di mettere il suo definitivo sigillo al Tour de France 2021 andando a prendere la vittoria più prestigiosa, quella sulla vetta del Col du Portet, tra le nuvole e il freddo dei duemila metri dopo un’ interminabile salita di 16 chilometri.

Lo sloveno non ha mai dato segni di cedimento da quando indossa la maglia gialla, ma ha la voglia e la gamba di rendere chiaro a tutti che questo Tour ha un solo padrone. Fino all’ultimo, due tra i suoi rivali più insidiosi, il danese Jonas Vingegaard e Richard Carapaz, gli tengono testa, rispondendo ai suoi ripetuti scatti, ma quando ai 150 metri Pogacar si alza per l’ennesima volta sui pedali non possono che arrendersi.

Il Col du Portet, i Pirenei, hanno dato il loro verdetto, e niente lascia credere che da qui a domenica ci sia una possibilità di appello per gli inseguitori. Troppo forte, troppo tranquillo è il 23enne della Uae, che scriverà per la seconda volta consecutiva il suo nome nell’albo d’oro della corsa.

Nel giorno della festa nazionale francese, c’era chi sperava in un colpo di mano di un transalpino e molti di loro ci provano, a cominciare dal quartetto formato da Perez, Godon, Turgis e Chevalier, i primi a movimentare la 17/a tappa di 178 km dopo la lunga prima parte pianeggiante.

A 48 km dal traguardo, Turgis precede tutti al Col de Peyresourde, primo gpm di giornata, mentre il gruppo se la prende comoda. Poco dopo, è Anthony Perez ha provarci, staccando Godon e Turgis. L’avvio della salita al Portet smorza lo slancio del fuggitivo, ripreso a -8 dal traguardo dal gruppetto dei migliori, trascinato proprio da Pogacar.

Lo sloveno attacca, e attacca ancora, staccando tutti a parte Vingegaard e Carapaz, che tengono duro fino all’ultimo, guadagnandosi il podio della classifica generale ai danni di Rigoberto Uran, che non tiene il ritmo, e scivola al quarto posto a 7′ di ritardo dal leader. Vingegaard è secondo a 5’39”, Carapaz terzo a 5’42”.

Domani la 18/a tappa propone altre due storiche salite dei Pirenei, il Tourmalet (2.115 metri di quota) e l’arrivo ai 1700 metri di Luz Ardiden, dopo 13 chilometri di salita.

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