Bach rassicura Tokyo: nessun rischio per i giapponesi

Il presidente del Cio, Thomas Bach.
Il presidente del Cio, Thomas Bach. (ANSA)

ROMA.  – Il conto alla rovescia verso i Giochi è accompagnato dall’aumento dei casi di Covid a Tokyo. Mancano nove giorni all’inaugurazione, a cui dovrebbe partecipare anche l’imperatore Naruhito, e ieri la più grande metropoli del Giappone ha registrato 1.149 nuovi contagi, un picco dal 22 gennaio.

Così nell’incontro con il presidente del Cio, Thomas Bach, oggi il primo ministro nipponico, Yoshihide Suga, a pochi mesi dalle elezioni generali, con i sondaggi che ancora certificano lo scetticismo popolare, ha chiesto espresse rassicurazioni.

“Per guadagnare la comprensione del nostro popolo e per il successo di Tokyo 2020, è assolutamente necessario che tutti i partecipanti adottino appropriate azioni e contromisure per la pandemia”, ha detto Suga a Bach, auspicando che il Cio “faccia ogni sforzo affinché gli atleti e gli altri partecipanti all’evento le rispettino tutte”.

“Faremo di tutto per non causare rischi alla popolazione giapponese”, ha promesso Bach, e questa volta non si è confuso parlando di cinesi come ieri, in una gaffe che gli è costata qualche critica. Poi il dirigente tedesco ha ringraziato il “fantastico” sforzo del Comitato organizzatore, definendo Tokyo “la città olimpica meglio preparata di sempre”.

Il presidente del Cio ha mandato messaggi di ottimismo al mondo (“I Giochi dimostreranno che insieme siamo più forti”), ammettendo però di aver avuto “dubbi ogni giorno in questi sedici mesi”.

“La vera sfida personale – ha raccontato – era non poterne parlare. Come si può convincere gli atleti a continuare ad allenarsi se non si mostra fiducia?”.

Ora i Giochi sono una realtà e i primi atleti sono arrivati al villaggio olimpico, dove “l’85% degli ospiti sarà vaccinato o immune, come quasi il 100% dei membri e dello staff del Cio”, secondo Bach. E si registrano anche i primi ritardi causa Covid.

Ci sono sette contagiati nello staff dell’hotel che ospita 31 atleti brasiliani. E sono bloccati a Doha 26 dei 29 atleti della squadra dei rifugiati, perché è risultato positivo uno degli 11 componenti dello staff, di cui fa parte anche l’ex tiratore a segno e pluricampione olimpico italiano Niccolò Campriani.

La situazione è delicata, ancora è difficile prevedere di quanti giorni è rinviata la partenza: si valutano le varie opzioni per arrivare a Tokyo nel modo più sicuro possibile tenendo anche conto degli allenamenti.

Gli ultimi per chi, come Luna Solomon, rifugiata eritrea allenata da Campriani, con

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la sua carabina parteciperà il 24 luglio alla prima gara delle Olimpiad

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i con medaglie in palio.

A proposito di medaglie, Bach ha spiegato che la consegna sarà ben diversa da quella tradizionale. Non verranno messe al collo degli atleti, come pochi giorni fa è successo anche alla finale di Euro 2020.

I vincitori le prenderanno da soli da un vassoio e da soli le indosseranno, inoltre durante la premiazione i membri del Cio e gli altri ospiti indosseranno guanti disinfettati, e sono vietati abbracci e strette di mano.

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