Italia in piazza contro l’invasione dei cinghiali

Manifestazione Coldiretti per contenere l'invasione dei cinghiali.
Manifestazione Coldiretti per contenere l'invasione dei cinghiali. (ANSA)

ROMA. – E’ un’Italia compatta quella che ha protestato in tutta la penisola per chiedere di fermare i 2,3 milioni di cinghiali che invadono indistintamente campagne e città, provocando un incidente ogni 48 ore. Decine di migliaia di agricoltori della Coldiretti e cittadini sono scesi in piazza a Milano, Napoli, Torino, Bologna, Palermo a Cagliari, Bari e Bologna e in tutti i capoluoghi di Regione.

Fulcro della mobilitazione a Montecitorio a Roma per richiamare l’attenzione anche delle istituzioni sulla gravità del fenomeno che fa paura al 90% degli italiani. Sindaci, presidenti di regione, parlamentari, segretari di partito e ministri delle diverse forze politiche hanno fatto sentire la loro voce.

“La fauna selvatica è di proprietà dello Stato e lo Stato non può creare danni ai privati”, ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli nel suo intervento, secondo il quale il problema non sono i risarcimenti ma i danni che non ci devono essere e ha aggiunto, “posso assicurare il mio massimo impegno personale per dare delle risposte che tutti voi avete diritto di avere da parte dello Stato”.

Questo, mentre il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha assicurato di porre al Consiglio dei ministri la questione. Mentre il presidente dalla Commissione agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, punta a creare un Corpo dello Stato specifico con una proposta di legge in commissione agli Affari costituzionali di Montecitorio.

Con l’emergenza Covid, che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto, il numero dei cinghiali, secondo la Coldiretti, è aumentato del 15%, alla ricerca di cibo ‘facile’ tra i rifiuti nei parchi e nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute. Animali, che tra l’altro, sono responsabili della diffusione della Peste suina.

Intanto nelle campagne si contano danni per 200 milioni di euro l’anno alle produzioni agricole, con la perdita di biodiversità animale e vegetale. Alto poi il bilancio degli incidenti provocati dai cinghiali nel 2020, con 16 vittime e 215 feriti anche in strade e autostrade, aumentati negli ultimi dieci anni dell’81%. Cinghiali che possono arrivare a 1,5 quintali, 1,2 metri di altezza e 2 metri di lunghezza, si muovono per lo più all’alba e al crepuscolo, le ore più a rischio, riuscendo a percorrere fino a 40 chilometri alla volta.

“Non è più solo una questione di risarcimenti ma è un fatto di sicurezza che va affrontato con decisione”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel chiedere un Piano straordinario concertato tra ministeri e Regioni, Province e Comuni per uscire da questa situazione. Del resto ne sono convinti anche gli italiani visto che, secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè, l’81% pensa che l’emergenza vada affrontata ricorrendo agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.

(di Sabina Licci/ANSA)

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