Europei: “Gestiamo fatica”, Italia lavora per domenica

Il ct Roberto Mancini (C) in una sessione d'allenamento con gli azzurri.
Il ct Roberto Mancini (C) in una sessione d'allenamento con gli azzurri. Archivio. (ANSA)

FIRENZE. – Relax e recupero: sono le parole d’ordine nel quartier generale della Nazionale azzurra allenata da Roberto Mancini a Coverciano, dove nascono e crescono le speranze azzurre.

Le scorie dei tempi supplementari e dei rigori di ieri sera contro la Spagna devono essere smaltite in fretta, perché la finale si avvicina e le ambizioni europee crescono, andando di pari passo con le speranze di un’intera nazione.

I calciatori che hanno giocato ieri sera oggi si sono limitati a qualche bagno in piscina, ai massaggi, allo scopo di tonificare i muscoli e rilassarli dopo il pesante stress atletico di Wembley.  Lavoro in campo, invece, per chi ha riposato contro la “Roja” di Luis Enrique.

La condizione generale degli azzurri è buona e a questo punto bisognerà vedere i tempi di recupero di alcuni elementi che ieri sera sono apparsi molto provati nella parte finale dell’importante confronto.

Il “day after” azzurro è stato scandito da una escursione termica che da Londra ha portato ai 39 gradi di Firenze, con l’umidità che si tagliava a fette. Gli azzurri sono sbarcati alle 4,55 di questa mattina: per loro, fra emozioni e adrenalina, dormire è stato praticamente impossibile. Tanti sorrisi e tantissima felicità per la finale raggiunta, un traguardo che sembrava impossibile fino a qualche anno addietro.

La serata è stata dedicata alla leggerezza: grigliata e partita di semifinale fra Inghilterra e Danimarca alla tv, per conoscere l’avversaria contro la quale giocarsi l’Europeo 2020.

Da domani si tornerà alla normalità, con allenamenti e conferenze stampa. Sabato nuova partenza per l’Inghilterra, direzione Wembley, dove l’Italia cercherà di realizzare un sogno che insegue dal giugno 1968, giorno in cui capitan Giacinto Facchetti alzò verso il cielo di Roma il trofeo Henry Delaunay.

Ripetersi, a soli quattro anni dall’esclusione dai Mondiali, sarebbe davvero un’impresa senza precedenti. (ANSA).

Lascia un commento