ROMA. – Il Covid spegne i motori in Australia per il secondo anno di fila. I suoi Gp sono stati cancellati in contemporanea dai calendari di Formula 1 e MotoGp.
E mentre il circus delle due ruote ha già riadattato il Mondiale raddoppiando la corsa nell’Algarve, in Portogallo, per quello della F1 resta un grande punto interrogativo.
A cui potrebbero aggiungersene altri due, relativi agli appuntamenti in Giappone e Brasile, con il Mugello che a questo punto spera di ospitare di nuovo una gara, come nel 2020.
Di fronte all’imprevisto, quasi a metà stagione, l’obiettivo è mantenere invariato il numero delle 23 gare, assicura il presidente e Ceo della F1, Stefano Domenicali.
Ma almeno una sede cambierà. Alla luce dei contagi e della campagna vaccinale più lenta del previsto, le autorità australiane non hanno potuto dare garanzie sull’organizzazione del Gp del 21 novembre (e nemmeno per quello di MotoGp di Phillip Island a fine ottobre), terzultimo della stagione.
È rinviato quindi al 2022 il test sul rinnovato circuito cittadino dell’Albert Park di Melbourne. Non è escluso che Suzuka, in un Giappone già tormentato dall’ombra del Covid sulle Olimpiadi, possa chiedere quanto meno uno slittamento al posto dell’Australia.
E ci sono dubbi anche sul Gp del Brasile, dove il livello di contagi non è confortante.
Un anno fa di questi tempi il Gp della Toscana al Mugello veniva inserito a metà settembre in un calendario rivoluzionato per la pandemia.
Fra gli scenari possibili per restare a 23 corse, ci sono anche un ritorno del Gp di Germania, una tappa bis ad Austin (ora 22-24 ottobre) e un’altra in Barhein, dove la stagione è iniziata a fine marzo, visto che le ultime due gare sono nel Golfo, in Arabia Saudita e Abu Dhabi.
“Abbiamo diverse opzioni per riempire la casella vacante – si limita per ora a dire la F1 -, verranno analizzate nelle prossime settimane”.
Non sono escluse novità entro il prossimo appuntamento, fra una decina di giorni in Inghilterra, seguito dagli ultimi Gp europei prima del trasferimento a Est, in Russia e Turchia, che da una settimana ha preso il posto di Singapore.