Tour: Mohoric vince la tappa più lunga, crolla Roglic

Matej Mohoric, il vincitore della tappa di oggi al Tour de Faance, in una foto d'archivio.
Matej Mohoric, il vincitore della tappa di oggi al Tour de Faance, in una foto d'archivio. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

ROMA. – La tappa più lunga della edizione 2021 del Tour de France ribadisce le ambizioni di Mathjeu van der Poel, che resta maglia gialla con una bella prova di solidità, e rischia di mettere fine a quelle di Primoz Roglic, che dopo il secondo posto del 2020 era uno dei papabili per il successo e che invece oggi è crollato nelle ultime salite.

A imporsi al termine dei quasi 250 km tra Vierzon e Le Creusot è stato il campione di Slovenia, Matej Mohoric (Bahrain), capace di staccare tutti e godersi un arrivo in solitaria, mentre alle sue spalle si sono dati da fare van der Poel e il rivale di classifica Wout van Aert, chiudendo rispettivamente al quarto e all’ottavo posto con 1’40” di distacco dal vincitore. Roglic, dopo la brutta caduta nella quarta tappa, è rimasto indietro negli ultimi 20 km ed ha accusato un grave ritardo sugli altri candidati alla vittoria e ora in classifica generale annaspa a oltre nove minuti dal leader.

Al secondo posto, staccato di 30” da Van der Poel, c’è Van Aert, poi nell’ordine il danese Kasper Asgreen, a 1’49”, Mohoric a 3’01”, l’altro sloveno Tadej Pogacar a 3’43”, con Vincenzo Nibali che è sesto con un ritardo di 4’12”, appena davanti all’idolo di casa, Julian Alaphilippe, a 4’23”. A

lla vigilia dell’assalto alla Alpi, dove van der Poel rischia di pagare dazio, Nibali ha mostrato di poter ancora dire la sua. La copertina di giornata è comunque tutta per il 26enne Mohoric. Dopo aver preso parte ad un’offensiva di una trentina di corridori – tra i quali anche Nibali – scattata già al 40/o chilometro ha man mano allungato sui compagni di fuga, mentre il gruppo perdeva sempre più terreno, accumulando un ritardo salito fino a sette minuti. Mohoric ha provato anche l’iniziativa solitaria, riuscendo nell’intento sul Signal d’Uchon, la più dura tra le sei salite di giornata.

Da lì e fino al traguardo non ha più mollato, andando a conquistare la sua prima vittoria al Tour e completando il tris dopo quelle ottenute alla Vuelta e al Giro. Proprio nell’ultima edizione della corsa rosa, lo sloveno era stato protagonista di una brutta caduta che lo aveva costretto al ritiro a causa di un trauma cranico.

Domani, l’ottava tappa prevede le prime vere scalate, tra Oyonnaxe Le Grand-Bornand, in Alta Savoia. Su 150 chilometri di percorso ci sono tre salite di prima categoria, tutte nell’ultimo terzo di gara.

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