La casa si cerca a Sud, vola il mercato immobiliare nel 2020

Cartelli di vendita e affitto di case.
Cartelli di vendita e affitto di case. (ANSA)

ROMA. – Di effetto Covid sul mercato immobiliare si era già iniziato a parlare durante la pandemia, quando tutti hanno capito l’importanza di avere spazi e metrature sufficienti a poter lavorare da casa o dover stare rinchiusi. Quindi meglio se con giardini o terrazzi a disposizione. E se si resta in smartworking forse è meglio abitare in un piccolo centro più vivibile rispetto alle grandi città o magari in un posto al sole, quindi più a Sud, dove gli inverni durano meno e affacciarsi sul mare attenua il timore di una quarantena futura.

I primi effetti sembra certificarli oggi l’Istat con una analisi sul mercato immobiliare. Vola quello del Meridione nel terzo trimestre del 2020 con una crescita dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Complessivamente, spiega l’istituto di statistica, in confronto al terzo quarto del 2019 le transazioni sono salite del 2,3% nel comparto abitativo mentre diminuiscono del 6,7% in quello economico e commerciale.

Dopo il Mezzogiorno l’incremento tendenziale per l’abitativo interessa in generale i piccoli centri dell’intero Paese (+4,6%), il Nord-ovest (+2,8%) e il Nord-est (+1,5%). In calo risulta il Centro (-1,6%), le Isole (-1,2%) e le città metropolitane (-0,7%). Il settore economico è in calo su quasi tutto il territorio a eccezione del Sud. Nel terzo trimestre dello scorso anno sono 186.867 le convenzioni notarili di compravendita registrate e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per l’acquisto di unità immobiliari.

Le compravendite aumentano del 48,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. Un bilancio quindi positivo nell’anno nero dell’economia sferzata dalla pandemia. L’indice destagionalizzato delle compravendite torna quindi a superare i valori medi del 2010, rileva l’Istat, così come già osservato a partire dagli ultimi tre mesi del 2018 e fino allo stesso periodo del 2019.

Scendendo più nel dettaglio della rilevazione emerge come il 94,9% delle convenzioni stipulate, quindi poco meno del totale, riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo (177.407), il 4,7% quelle a uso economico (8.835) e soltanto lo 0,3% le meno gettonate convenzioni per uso speciale e multiproprietà (625).

La crescita registrata sul trimestre precedente interessa tutto il territorio sia per il comparto abitativo (Sud +65,5%, Isole +61,6%, Nord-ovest +49,9%, Centro +43,0%, Nord-est +35,6%, totale Italia +48,3%) sia per l’economico (Sud +61,0%, Nord-ovest +51,7%, Centro +51,4%, Isole +50,5%, Nord-est +30,8%, totale Italia +48,0%).

Le stipule per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (87.510) aumentano in scia della vivacità del mercato e mettono a segno un rialzo del 16,8% rispetto al trimestre precedente anche se diminuiscono del 7,1% su base annua. Queste convenzioni registrano un aumento congiunturale su tutto il territorio nazionale (Sud +24,9%, Nord-ovest +18,5%, Isole +17,7%, Centro +14,6% e Nord-est +12,3%) e una flessione su base annua (Isole -13,3%, Centro -11,3%, Sud -7,0%, Nord-ovest -6,0%, Nord-est -3,7%, città metropolitane -7,3% e piccoli centri -7,0%).

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