Carte di Casa Savoia, ritrovati 1.800 documenti

Carabiniere mostra una delle carta di Casa Savoia ritrovate.
Carabiniere mostra una delle carta di Casa Savoia ritrovate. (ANSA)

TORINO. – Li aveva nascosti, all’insaputa di tutti. 1812 documenti, testimonianze storiche dal valore complessivo di oltre due milioni di euro, che un confratello dei ‘Battuti neri’ di Bra, in provincia di Cuneo, occultava proprio nelle stanze sicure dell’Arciconfraternita della Misericordia.

Un vero e proprio tesoro che è stato recuperato, dopo sei anni di indagini, dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, guidato dal comandante Cristian Lo Iacono, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Il confratello ‘infedele’ dovrà ora rispondere delle accuse di ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali. Il materiale proviene dall’Archivio di Corte dei Savoia. C’è di tutto. Dai ritagli di giornale, bigliettini di varia natura, dalle patenti nobiliari, alle foto che ritraggono Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, seduto a cavallo nel 1865, e sua figlia Maria Pia.

Molte le carte, alcune ufficiali altre private, riportanti firme autografe di principi e sovrani europei, come ad esempio quella di Caterina, imperatrice di Russia, o del Duca ‘Testa di ferro’ Emanuele Filiberto.

Che ci fosse qualcosa che non tornava se ne erano accorti proprio dalla confraternita dei ‘Battuti neri’, che nel 2012, con la nuova presidenza, avevano iniziato un lavoro di archiviazione, con verifiche dei beni di loro proprietà. Riscontrate le anomalie sono stati avvisati Soprintendenza e carabinieri.

“Il materiale dal punto di vista storico è importante – spiega il comandante Cristian Lo Iacono – materiale eterogeneo, di diversa natura, appartenenti ad enti pubblici o comunque ad enti ecclesiastici, per questo motivo non potevano essere venduti o ceduti”.

Il confratello, che non è un religioso e aveva una mansione di altissima fiducia all’interno degli archivi, in sostanza si era impossessato del materiale, ascrivendolo alla confraternita. “Non è stato semplice riuscire a ricostruire tutti questi ammanchi e venire a capo dei vari archivi”, conclude Lo Iacono.

Ora i documenti sottratti torneranno alla Biblioteca Reale di Torino, all’Archivio di Stato di Torino e al Castello di Racconigi, nel Cuneese. Tutto alla vigilia della sepoltura a Superga del principe Amedeo di Savoia. Domani alle 11.30, nella Basilica, si terrà una messa alla presenza della moglie, la principessa Silvia, dei figli e dei nipoti. La salma di Amedeo di Savoia verrà poi depositata nella Cripta Reale.

(di Andrea Doi/ANSA)

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