“Fallimento sul Covid”, Kim purga il Politburo

Kim Jong-un in una foto del 18 giugno.
Kim Jong-un in una foto recente. (ANSA)

PECHINO.  – Un “grave incidente” potrebbe aver minato la sicurezza della popolazione e gli sforzi della Corea del Nord nel contrasto alla pandemia del Covid-19. Il leader Kim Jong-un, durante una riunione del Politburo tenuta martedì, ha accusato gli alti funzionari del Partito dei Lavoratori di aver trascurato i loro doveri nella lotta al nuovo coronavirus, mettendo in pericolo il Paese.

La Kcna, l’agenzia ufficiale dello Stato eremita, non ha specificato la natura del “grave incidente” ma ha usato un linguaggio forte riportando il durissimo sfogo del supremo comandante – provato fisicamente dalla perdita di 20 chili in poco tempo -, accompagnato dall’annuncio di misure di epurazione che hanno sollevato lo spettro di una pandemia dilagante sebbene finora sempre negata.

Un’epidemia che il Paese difficilmente sarebbe in grado di gestire viste le carenze strutturali di un’economia devastata da politiche sbagliate e da decenni di sanzioni, mentre pende anche il rischio di una carestia per il fallimento degli obiettivi sulla produzione di grano e riso.

La convocazione del Politburo, secondo gli osservatori, potrebbe essere la conferma che il Nord è alle prese con un’emergenza virus significativa, ipotizzabile soprattutto nelle città di confine con la Cina, come Sinuiju e Hyesan.

Dallo scoppio della crisi sanitaria globale, Pyongyang ha sostenuto di non aver registrato casi di Covid-19, imponendo stretti controlli alle frontiere che hanno fatto crollare l’interscambio commerciale e misure anti-contagio draconiane, come la sfiancante quarantena di un mese. Sottolineando l’irresponsabilità cronica dei quadri, Kim ha chiesto “una campagna più aggressiva da parte di tutto il partito” contro “i difetti ideologici e ogni tipo di elemento negativo” che potrebbe emergere tra i funzionari.

Alla riunione del Politburo, Kim ha criticato gli alti funzionari per presunta incompetenza, irresponsabilità e inazione nella pianificazione e nell’esecuzione delle misure anti-virus, ha aggiunto la Kcna, secondo cui “gli alti funzionari responsabili di importanti affari di Stato hanno trascurato l’attuazione delle decisioni del partito sull’adozione di misure organizzative, istituzionali, materiali, scientifiche e tecnologiche”.

Il resoconto dell’agenzia ha menzionato un richiamo a un componente non meglio specificato del potente Presidium, composto da Kim e da altri quattro alti funzionari. Gli strali del supremo leader potrebbero essersi addirittura abbattuti sul premier Kim Tok-hun.

La leadership ha discusso poi anche “una questione organizzativa” sull’elezione dei nuovi componenti del Politburo e di un segretario del Comitato centrale, senza fornire dettagli. Le immagini pubblicate dal Rodong Sinmun hanno chiarito che anche la sorella del leader Kim Yo-jong è intervenuta.

Secondo un funzionario del ministero dell’Unificazione di Seul, il Nord sta usando le riunioni del Politburo per rivedere gli sforzi nel contrasto al virus. Nel 2020 sono state tenute 12 sessioni del genere sull’emergenza sanitaria. In base agli ultimi aggiornamenti forniti all’Oms, Pyongyang non ha segnalato infezioni dopo i test anti-Covid su 735 persone effettuati dall’11 al 17 giugno.

L’agenzia di Ginevra ha riferito che nel mirino sono finite anche 149 persone con influenza e malattie simili o “gravi infezioni respiratorie acute”. Nessuna informazione sulle persone in quarantena: la Corea del Nord non ha condiviso più i dati da dicembre, mentre si allungano i tempi di consegna delle 1,7 milioni di dosi di vaccino contro il virus del programma Covax.

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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