Il virus dilaga in Russia. Putin: “Vaccinatevi”

Una confezione del vaccino russo Sputnik V
Una confezione del vaccino russo Sputnik V. EPA/SERGEI ILNITSKY

MOSCA. – Vladimir Putin parla alla nazione, nel consueto format della linea diretta, show ormai consolidato in cui lo zar risponde alle domande dei russi e come per magia risolve i problemi, grandi e piccini.

Al solito, c’è spazio per tutto, dalla grande politica internazionale, con stoccate a Usa, Gran Bretagna e Ucraina, al piccolo cabotaggio, dove emergono le rogne della Russia profonda (case fatiscenti, soprusi più o meno gravi, il rialzo dei prezzi).

Ma sull’elefante nella stanza, la terza ondata di variante delta che sta flagellando il Paese, Putin delude. Nel senso che, a parte il solito ritornello a vaccinarsi, dal presidente non giunge nessun colpo di reni. La nave va e lasciala andare.

Eppure i casi di coronavirus crescono – altri 21mila in 24 ore, per un totale di oltre 5,5 milioni – e pure i morti, con un altro record negativo di 669 vittime. Putin ha esortato i russi a non dar retta “alle voci”, di fidarsi “degli esperti”, di abbandonare ogni “pregiudizio” sui vaccini russi, che sono sicuri e non danno effetti collaterali al contrario dei competitor occidentali come “AstraZeneca e Pfizer”.

“Io quando è stato il mio turno ho fatto Sputnik V”, ha rivelato infrangendo il segreto gelosamente mantenuto sinora per non dare “un vantaggio competitivo” a un preparato (russo) rispetto ad un altro. In patria naturalmente è passata come una breaking-news ma sulla ciccia, invece, silenzio tombale.

Lo zar, infatti, ha ribadito di essere contrario alla “vaccinazione obbligatoria” – dunque mantiene la promessa – ma che in alcune regioni le autorità locali hanno deciso di disporre la vaccinazione per “certe categorie di persone”, in linea con la legislazione vigente, al fine di “evitare i lockdown”, che al contrario danneggiano l’economia. Dunque si torna allo schema di sempre, le misure impopolari le prendono i governatori mentre il Cremlino dispensa aiuti e sussidi (magri).

Il tema della vaccinazione d’altra parte resta spinoso, dal punto di vista del consenso, poiché i sondaggi continuano a dire che i russi restano in larga parte contrari all’immunizzazione, perlomeno con i farmaci elaborati in patria. Meglio quindi non soffermarsi troppo sull’argomento.

Largo allora ad altri titoli ad effetto, per esempio la “provocazione” di Usa e Gran Bretagna con l’incursione del cacciatorpediniere della Royal Navy nelle acque della Crimea, “per testate le nostre difese”. O le molte parole spese sull’ambiente – un tema che Putin ama molto, recentemente – per proteggere l’ecologia e combattere il cambiamento climatico.

Senza dimenticare la smentita si una possibile tassa sul bestiame. Inoltre c’è stato spazio di parlare del suo possibile successore perché “nessuno è insostituibile”: “Quando sarà il momento giusto, spero di poter dire che questa o quella persona merita, secondo me, di dirigere un Paese meraviglioso come la nostra Russia”, ha aggiunto.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).

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