Europei: Hazard e De Bruyne fermi, Belgio studia piano B

L'asso del Belgio Dries Mertens abbracciato del suo compagno nella Nazionale Radja Nainggolan.
L'asso del Belgio Dries Mertens abbracciato del suo compagno nella Nazionale Radja Nainggolan.

ROMA. – Le incognite del Belgio sono ancora quelle legate al recupero di Kevin De Bruyne e Eden Hazard. Il ct Roberto Martinez è costretto a considerare un “piano B” in vista del quarto di finale con l’Italia di venerdì a Monaco di Baviera.

I due giocatori, usciti malconci nell’ottavo contro il Portogallo, nemmeno oggi si sono allenati, ed il loro impiego venerdì sera sembra sempre più improbabile. Martedì il técnico dei belgi aveva indicato in 50% le possibilità di recupero dei due. Percentuale che con il passare delle ore sembra scendere, a meno di pretattiche o cautele diverse.

“Con o senza Hazard e De mBruyne sappiamo cosa dobbiamo fare. Certo, sono grandi giocatori, importanti per la squadra e se non ci saranno non sarà lo stesso”, ha detto in conferenza stampa Youri Tielemans.

Italia-Belgio “sarà una partita speciale” per Dries Mertens. L’attaccante lo dice apertamente: ” Vivo in Italia da otto anni, mi piace la mia vita a Napoli, è solo felicità, sarà speciale”. In conferenza stampa l’attaccante belga vive in modo particolare i giorni che precedono il quarto di finale di Euro 2020 contro gli azzurri di Mancini.

“L’Italia è in fiducia – aggiunge – hanno giocato bene tante partite senza prendere gol e ne hanno vinte tante. Hanno giocatori giovani e d’esperienza. Giocano un grande calcio. Sono una squadra che ha impressionato tutti in questo torneo. Hanno una squadra importante. Non tutti se lo aspettavano, sono la Nazionale che ha giocato il miglior calcio nelle prime tre gare”.

Per Mertens Euro 2020 “non è la nostra ultima possibilità di vincere qualcosa. Abbiamo una chance, e ne hai forse una ogni due anni. E’ una chance che però dobbiamo sfruttare”. E aggiunge: “Man mano che le partite vanno avanti gli automatismi migliorano, ma lo stesso vale per il nostro avversario. Giocare questa partita a Monaco di Baviera è speciale? È uno stadio molto bello”.

L’attaccante parla poi della sua stagione travagliata per gli infortuni: “Quest’anno ho avuto tanti infortuni – dice – Adesso è finita. Sono qui. So di poter fare meglio e spero di dimostrarlo nella prossima partita. Posso fare meglio individualmente ma la cosa più importante è il collettivo. Superare le cento presenze in Nazionale era un obiettivo sono molto orgoglioso di averlo raggiunto”.

Per Tielemans  la chiave della partita contro l’Italia “sarà nei dettagli”. “Hanno una buona squadra in generale – sottolinea – un centrocampo forte. Dobbiamo contenerli, dobbiamo vincerla anche tatticamente”. Per il centrocampista il Belgio “non ancora favorito. Ci sono ancora grandi paesi nonostante l’eliminazione di Francia e Olanda”, dice.

E aggiunge: “Un solo tiro contro il Portogallo? Abbiamo provato a fare la nostra gara, se poi con un tiro in porta vinciamo ok. Abbiamo comunque dimostrato di poter creare molte occasioni da gol. Abbiamo imparato la lezione del 2018 – le parole del centrocampista – Abbiamo imparato che ci sono momenti, nei tornei, dove devi soffrire come squadra, dove hai poche occasioni e devi sfruttarle”.

La marcia di avvicinamento al quarto di finale contro l’Italia dei “diavoli rossi” è “animata” dalla polemica sulle visite di familiari ad alcuni giocatori, visite in contraddizione con la rigida bolla di isolamento imposta dall’Uefa nell’ambito delle misure sul Covid. “Gli incontri si sono svolti seguendo le rigide regole anti-Covid previste dal protocollo sanitario Uefa”, le parole di Stefan Van Loock, portavoce della squadra belga. Gli fa eco Tielemans: “Vedere le nostre famiglie ci ha fatto sentire bene”.

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