Accordo sui licenziamenti, si utilizzerà prima la cig

I leader di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI
I leader di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, a Palazzo Chigi per incontrare il premier Mario Draghi. Sul tavolo l'intesa raggiunta ieri in cabina di regia sul blocco selettivo dei licenziamenti. ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI

ROMA. – Accordo raggiunto sui licenziamenti. Le parti sociali – da Cgil, Cisl e Uil a Confindustria – hanno firmato un avviso comune siglato anche dal premier Mario Draghi e dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Prevede un impegno a far ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali esistenti prima di ricorrere ai licenziamenti.

Si apre anche un tavolo permamente di confronto per monitorare l’andamento occupazionale in questa fase di ripresa dell’attività post covid.

Le norme non cambiano e al Consiglio dei Ministri verrà approvato il decreto che conferma il blocco solo per il settore tessile, per quello della moda e per il calzaturiero. Ma c’è un impegno ad utilizzare in ogni caso, per tutti, le 13 settimane di cig ordinaria disponibili.

Il risultato arriva dopo ben sei ore di trattativa, di un incontro che era iniziato sicuramente con posizioni moltodistanti, con i sindacati pronti a mobilitarsi. Ma i continui stop and go hanno fatto capire che era in corso non un incontro formale ma una vera trattativa nella quale sono stati convolti, a distanza, anche i rappresentati degli industriali non presenti a Palazzo Chigi.

Il risultato è in una nota, condivisa, di dieci righe: “Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti – è scritto nel testo – si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro.

Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della reforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”.

I leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno definito l’accordo un “segnale importante”. “Viene data risposta alle tante persone che avevano preoccupazioni –  sottolinea il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri – É un risultato che risponde alla mobilitazione che c’è stata sabato, l’unità sindacale lo ha prodotto. In questa dichiarazione è previsto l’impegno per avviare il confronto per la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive”.

Ci sarà ora un un tavolo di confronto permamente per affrontare la sfida della ripartenza in un clima di vera coesione sociale”, ha sottolineato il leader Cisl Luigi Sbarra.

“C’è l’impegno di avviare, nei prossimi giorni, un confronto sulle riforme: ammortizzatori sociali, politiche attive, fino alla riforma fiscale e alle politiche industriali”, ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Il mondo del lavoro va coinvolto nei cambiamenti e nelle scelte del Paese”, dice. E sototlinea: “Il risultato c’è, ed è frutto dell’unità sindacale e della mobilitazione dei lavoratori. Lo avevamo detto: uniti avremmo portato avanti l’iniziativa fino al risultato”,

La trattativa è stata vera, come testimoniano la durata di ore e le diverse interruzioni, almeno tre, che – secondo le pochissime indicazioni trapelate durante l’incontro – avrebbero permesso al Presidente del Consiglio di consultarsi riservatamente almeno con i due ministri presenti al tavolo: il ministro dell’Economia Daniele Franco ed il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Sia pur a distanza, il confronto è stato informalmente più ampio, con un filo diretto anche con via dell’Astronomia per chiudere il cerchio con Confindustria ed arrivare così ad una soluzione condivisa. Parallelamente sarebbe proseguito anche il confronto tra le forze politiche della compagine di Governo.

Ma la partenza era stata contrassegnata dalle prese di posizione dei leader sindacati, che avevano rimarcato la distanza dalle scelte di superamento del blocco. E nelle dichiarazioni si era già indicata la via da percorrere. “É sbagliato utilizzare i licenziamenti ora: ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire”, aveva detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, avvertendo: “Andiamo a discutere. Non andiamo per essere semplicemente informati”.

Mentre il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, aveva delineato la prospettiva di arrivare ad un avviso comune tra parti sociali, con le imprese (e non necessariamente con il Governo): “Proponiamo a Confindustria di fare un accordo: se ci sono aziende che licenziano devono prima utilizzare le 12 settimane di cig ordinaria. Il confronto con le altre parti sociali cammina: gli artigiani e Confapi  stanno ragionando con noi per far arrivare il blocco dei licenziamenti fino a dicembre”.

(di Paolo Rubino/ANSA).

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