Ddl Zan al bivio, Pd e M5s puntano al voto in Aula

Un momento della manifestazione Pride 'Per la legge Zan e molto di pi˘: non un passo indietro', a Torino
Un momento della manifestazione Pride 'Per la legge Zan e molto di pi˘: non un passo indietro', a Torino, 5 giugno 2021. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – E’ all’ultimo bivio la trattativa in Senato sul ddl Zan. Domani, intorno alle 13 si riunirà il tavolo di confronto con tutte le forze politiche convocato dal leghista Andrea Ostellari. E da lì si uscirà o con un accordo – al momento ritenuto difficile dal Pd – oppure con il rinvio al voto del 6 luglio per calendarizzare il provvedimento direttamente in Aula (probabilmente il 13). E qui, con il voto segreto, tutto può succedere, si mormora a Palazzo Madama.

Anche per evitare sorprese, Iv vedrebbe di buon occhio un’intesa, mentre il leghista Andrea Ostellari, relatore del provvedimento in commissione Giustizia, lancia un appello per il dialogo. A chiedere che il ddl contro l’omofobia, che ha già incassato il via libera della Camera, salti l’iter della commissione e approdi direttamente nell’Aula del Senato è il blocco composto da M5s, Pd e Leu (Iv ha una posizione più articolata), mentre il centrodestra spinge per modificare il testo.

In particolare nel mirino ci sono gli articoli 1, 4 e 7, cioè quelli sull’identità di genere, su quello che è stato bollato come “un reato di opinione” dalle destre e sulla giornata contro l’omofobia nelle scuole. Dopo lo scambio di messaggio tra i leader di Lega e Pd, Matteo Salvini e Enrico Letta, la linea dei democratici a Palazzo Madama resta quella di andare avanti e non permettere che la legge venga affossata.

Sulla stessa linea i Cinque Stelle che per voce della senatrice Alessandra Maiorino annunciano: “Domani ascolteremo”, ma poi a metà luglio “andremo in aula col testo Zan, che la mia forza politica, il M5S ha enormemente contribuito a scrivere e ad approvare alla Camera”. Non proprio l’approccio auspicato da Ostellari: “Chi porta avanti il testo Zan dovrà essere disponibile ad ascoltare le proposte dell’altra parte – il suo appello -, e l’altra parte dovrà fare proposte che non siano di demolizione ma di contributo”.

Quanto a Matteo Salvini, sembra meno ottimista: “Ho detto a Letta: approviamo una legge di soli tre articoli ma lasciamo da parte i bambini e i reati di opinione. Letta ha detto di no, che vuole il confronto in Parlamento. Temo che perderemo altro tempo”.

L’azzurro Lucio Malan, intanto, ha organizzato per domani pomeriggio, quasi in concomitanza con il tavolo Ostellari, una conferenza stampa per spiegare come il Ddl Zan violi non solo il Concordato ma anche le intese con le altre confessioni religiose. Nello stesso partito, il deputato Elio Vito, invece, invita ad approvare subito la legge: “C’è stata un’altra aggressione omofoba, stavolta a Crotone. Quante ancora ce ne dovranno essere per avere una legge che le contrasti? Il Ddl Zan diventi subito legge”.

Domani continueranno anche le audizioni sul tema di professori universitari, associazioni e ricercatori. E il tema continua a far discutere in tutta Italia. Al Consiglio comunale di Reggio Calabria, ad esempio, un consigliere di FdI ha presentato un ordine del giorno contro il disegno di legge Zan accusato addirittura di opporsi “a Gesù Cristo”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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