Covid: Argentina difende riduzione voli ingresso

Una passeggera con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires.
Una passeggera con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires. (ANSA/EPA)

BUENOS AIRES.  – Le autorità dell’Argentina hanno difeso la decisione di limitare l’ingresso nel Paese dei passeggeri dall’estero , con una riduzione da 2.000 a 600 persone al giorno, affermando che la misura resterà in vigore fino al 9 luglio.

Questo fine settimana, voli che erano stati precedentemente autorizzati sono stati cancellati e la quota di entrate dall’estero è stata ulteriormente ridotta: così, secondo dati ufficiali citati dai media locali, circa 45.000 persone sarebbero rimaste bloccate all’estero.

Il governo, però, non li considera “bloccati” e nega che il provvedimento sia stato emesso a sorpresa, dal momento che tutte le persone che si sono recate all’estero hanno firmato una dichiarazione in cui hanno accettato che “l’uscita dal Paese comporterà l’accettazione e l’assunzione delle conseguenze sanitarie, legali ed economiche derivate e dell’eventuale rientro in Argentina”.

“Abbiamo avvertito che quando si firma la dichiarazione, ci si assume le responsabilità. Le persone che hanno deciso di partire lo hanno fatto accettando le conseguenze di cosa significa partire in una pandemia”, ha detto il capo della Direzione nazionale delle migrazioni (Dnm), Florencia Carignano, citata dal quotidiano La Nación.

La Dnm ha riferito che quattro persone su dieci che hanno viaggiato e sono tornate nel Paese di recente non hanno rispettato la quarantena obbligatoria. Con questa misura, il governo argentino punta a fermare la diffusione della variante Delta nel Paese, che affronta un contesto di numerosi contagi e poche vaccinazioni.

“L’Argentina è l’unico paese che ha un limite di passeggeri al giorno. Nessun altro paese al mondo lo ha”, ha affermato Peter Cerdá, vicepresidente regionale dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), criticando la nuova misura del governo.

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