Gli azzurri e Black Lives Matter: “Decideremo in libertà”

Alcuni giocatori in ginocchio.
Alcuni giocatori in ginocchio. (ANSA)

ROMA.  – O tutti o nessuno. L’Italia che si è inginocchiata a metà, nell’ultima partita all’Olimpico contro il Galles, assicura di non aver ancora deciso se aderire questa volta in blocco alla campagna contro il razzismo che è diventata il must di Euro 2020. “Decideremo al ritorno in hotel stasera, dovevamo farlo ma bisogna parlarne…”, dice Leonardo Bonucci, capitano azzurro, cogliendo di sorpresa quanti erano convinti che la mancata richiesta all’Uefa fosse automaticamente un no al Black Lives Matter.

“La richiesta? Parleremo e se decideremo per il sì, la faremo – ha spiegato il difensore azzurro –  Siamo tutti contro il razzismo, se ci sarà da parte di tutti la voglia e l’idea di fare un gesto contro il razzismo, la federazione lo dirà all’Uefa”. L’avviso infatti non è una richiesta di permesso, ma solo un segnaposto sul protocollo per consentire all’arbitro di fare un doppio fischio e avvisare i broadcast. D’altra parte, nessuno che non abbia ‘avvisato’ l’Uefa è stato sanzionato, perché da quando la campagna antirazzismo è partita dalla Premier League, Ceferin l’ha appoggiata.

“Non vorrei parlare, la nostra mente è tutta su una partita che non consente errori: ma io sono per la libertà”, ha aggiunto Roberto Mancini, sposando la linea dei giocatori e della Figc: chi vuole si inginocchia, chi non vuole no. A guardare la probabile formazione, i giocatori in campo domani a Wembley sono gli stessi rimasti in piedi nelle prime due partite. Ora però è il momento di scegliere, tutti in piedi o tutti ginocchio a terra: quando contro il Galles cinque hanno fatto il gesto pro Black Lives Matter e sei noi, i tifosi sui social si sono divisi equamente, insultando gli uni e gli altri da opposti punti di vista.

A dar fastidio agli azzurri è stata poi l’equazione in ginocchio uguale antirazzista. in piedi uguale razzista. “Siamo contro ogni tipo di discriminazione, tutti; anche chi rimane in piedi”, il messaggio lanciato nelle ultime ore da Coverciano. Anche per questo la presenza di undici titolari in piedi non è garanzia assoluta che l’avviso all’Uefa non parta. Né che se si decide di fare tutti insieme, poi qualcuno non si inginocchi comunque.

A complicare il quadro, d’altra parte, anche la parole di David Alaba. “Inginocchiarsi e’ un segnale chiaro”, ha detto il difensore coloured dell’Austria, papà nigeriano e mamma filippina. Nessun timore a dichiarare la propria posizione sul segno di solidarietà a “Black Lives Matter”, ma le parole di Alaba, prima tradotte dall’interprete con un “ci inginocchieremo”, hanno costretto la federazione austriaca a precisare di non aver al momento fatto alcuna segnalazione all’Uefa. “Lo faremo un’altra volta contro l’Italia – ha aggiunto Alaba -. Siamo tutti d’accordo e ripeto: questo è un segnale per attirare l’attenzione di tutti su questo argomento. Sicuramente si parla di più di razzismo ed è qualcosa di positivo”.

Occhi puntati sul centro del campo di Wembley, domani alle 21.

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