Whirlpool conferma: procedura licenziamenti da 1 luglio

Manifestanti della Whirlpool in corteo a Napoli.Archivio
Manifestanti della Whirlpool in corteo a Napoli. (Archivio. ANSA)

ROMA.  – Whirlpool conferma l’intenzione di avviare dal primo luglio la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli, allo scadere del blocco il 30 giugno.

I circa 350 dipendenti del sito, dove l’azienda ha smesso la produzione di lavatrici il 31 ottobre dell’anno scorso, rischiano di essere le prime vittime dello sblocco dei licenziamenti, è l’allarme dei sindacati, che chiedono al governo di fermare l’apertura della procedura e introdurrre al più presto la proroga del blocco per tutti  fino al 31 ottobre prossimo.

Al tavolo convocato dal Mise, presieduto dalla viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, con l’azienda, le organizzazioni sindacali, la regione Campania, il comune di Napoli e Invitalia, Whirlpool non fa marcia indietro ma si dice disponibile a supportare il processo di reindustrializzazione dello stabilimento di via Argine, sostenendo l’eventuale acquirente e i lavoratori. L’avvio della procedura dà 75 giorni di tempo per trovare un accordo tra le parti, in assenza del quale scatterebbero i licenziamenti, quindi a metà settembre.

Fino ad allora, Whirlpool assicura che coprirà interamente il loro stipendio, senza ricorrere ad ammortizzatori sociali. All’azienda “ho richiesto di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e di evitare decisioni unilaterali come l’apertura di una procedura di licenziamento”, afferma Todde al termine del tavolo, facendo sapere che un nuovo incontro sarà convocato prima del 30 giugno. La viceministra assicura di continuare a lavorare “per una soluzione seria”. Per l’azienda, al momento, l’unica via per evitare l’avvio della procedura è che si trovi un accordo su un altro percorso proprio entro quella data.

I sindacati sollecitano impegni e soluzioni concrete per salvaguardare occupazione e produzione e chiedono di “abbandonare la strada dei licenziamenti” affinché il confronto possa proseguire “in modo costruttivo” senza la “minaccia” della perdita dei posti di lavoro. All’incontro, in contemporanea con la protesta degli operai di Napoli e con lo sciopero di 8 ore e il blocco delle produzioni in tutti gli stabilimenti Whirlpool proclamato da Fim, Fiom e Uilm, le sigle dei metalmeccanici rimarcano tra l’altro che “nell’accordo sottoscritto nel 2018 e in vigore fino al 31 dicembre 2021, l’azienda si impegnava a non aprire procedure di licenziamento collettivo a fronte della ingente disponibilità di ammortizzatori sociali in deroga su tutto il gruppo. L’apertura della procedura su Napoli rappresenterebbe un ennesimo atto unilaterale di violazione dell’accordo”.

È “inaccettabile l’atteggiamento di Whirlpool. Il Governo deve intervenire”, incalza il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Se dovesse partire la procedura di licenziamento, apriremo lo scontro a tutto campo e non ci potrà essere alcun tavolo negoziale”, avvertono la Cgil e Fiom di Napoli. Evitiamo che i lavoratori Whirlpool di Napoli siano “le prime vittime dello sblocco dei licenziamenti”, chiede dalla Uil la segretaria confederale Tiziana Bocchi.

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