Presidente Mattarella: “Per l’Italia deve essere un nuovo inizio”

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all'inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all'inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano. (Ufficio Stampa e Comunicazione del Quirinale)

ROMA. – L’Italia ora deve guardare al futuro: è impensabile che ci si possa limitare a tornare alle condizioni pre-pandemiche senza adeguare le risposte a un mondo che è cambiato. Mentre il premier Mario Draghi incassa il “sì” europeo attraverso la tappa romana della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, Sergio Mattarella visita il Politecnico di Milano e più precisamente partecipa all’inaugurazione del nuovo campus di architettura ideato da Renzo Piano.

E non perde l’occasione per un’associazione di idee con l’occasione che il Recovery apre all’Italia: “questo nuovo campus del Politecnico sottolinea la proiezione verso il futuro in sintonia con il momento che il nostro Paese sta attraversando, un momento di nuovo inizio, non di ritorno alle condizioni precedenti alla pandemia, ma di un inizio su condizioni diverse e nuove, adeguate alla realtà che ci si presenterà in futuro”, spiega il presidente della Repubblica con un chiaro riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Insomma, l’eccellenza del Politecnico indica la strada giusta da seguire attraverso quella “luce” più volte citata dal senatore a vita Renzo Piano. Una “luce” che anche secondo il capo dello Stato deve significare progresso e coraggio per portare il Paese non solo fuori dalla crisi ma ben oltre, avanti, diverso e più verde.

Non a caso anche oggi Mattarella ha citato l’Europa come faro da non ignorare per rimanere dentro “quell’oasi di pace e diritti che è la Ue”. Un faro che indica la strada per tutte le “sfide epocali” da affrontare, dalla pandemia ai migranti: “il fenomeno migratorio – ribadisce il presidente – è mondiale e imponente e va affrontato in maniera globale, in modo necessariamente integrato. Le sfide imponenti vanno affrontate in maniera collaborativa nella comunità internazionale e, per quanto ci riguarda, innanzitutto in quell’oasi di pace e diritti che è l’Unione europea”.

Non poteva mancare anche una visita alla fondazione Exodus dove Sergio Mattarella si è intrattenuto con il vulcanico don Mazzi al quale, ha osservato lo stesso presidente, gli è concesso tutto. Al di là degli incontri con i ragazzi della comunità, due dei quali gli hanno parlato a cuore aperto delle loro esperienze di droga, don Mazzi non si è tirato indietro nel consigliare il capo dello Stato, anche su questioni delicatissime: “caro presidente, la stima che noi abbiamo per lei, spero l’abbia capita, però – ha detto don Mazzi a Mattarella – mi dovrebbe in qualche modo permettere l’ultimo consiglio: per favore, in questo tempo, non dica dei ‘no’, ma dei ‘ni'”.

Un riferimento piuttosto esplicito al reiterato diniego di Mattarella alle richieste di parte della politica per un suo secondo mandato al Quirinale. Ma non è tutto: Don Mazzi, scusandosi con il capo dello Stato per avergli dato dei “compiti a casa”, gli ha anche chiesto di “suggerire al Presidente del Consiglio un Sottosegretariato alla Gioventù, di indire una Conferenza Nazionale sulla tossicodipendenze, di fare il possibile perché le carceri minorili vengano sostituite da periodi alternativi, presso strutture educative normali e di ascoltare maggiormente il mondo del terzo settore”.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)

Lascia un commento