Oltre lo sport, bloccati in Colombia dopo una partita del Caracas: la storia dei Fagundez!

CARACAS – Il Caracas FC è una passione grande, una passione che spesso e volentieri si tramanda di padre in figlio. E quindi quale miglior occasione, se non la festa del padre (qui in Venezuela si festeggia questo fine settimana), per celebrare questo grande amore che ci unisce? La maggior parte dei tifosi dei “Rojos del Ávila” deve questa seconda pelle proprio ai papà, che ci fanno vivere e capire la fede per i colori “rossoneri” attraverso i loro occhi.

Pochi giorni fa, mentre passeggiavo nei pressi dello stadio Olímpico, la barra del Caracas festeggiava un nuovo anniversario del famoso “30 maggio 2010”, giorno in cui i capitolini profanarono lo stadio Pueblo Nuevo di San Cristóbal battendo 1-4 il Deportivo Táchira e mettendo in bacheca il decimo scudetto.

Durante questa festa, erano esposti gli striscioni che normalmente vengono esposti in curva e alcuni pezzi di quelli tolti al Táchira. Noi giornalisti, siamo una sorta di curiosi con patentino, mi sono avvicinato, in maniera cauta, per ammirare da vicino questi pezzi di stoffa che abbelliscono lo stadio in ogni gara. Mentre osservavo quello dove campeggia la scritta: “L’1-4 mai lo dimenticherai” sono stato affiancato da due tifosi, e mentre scambiavamo chiacchiere sul calcio venezuelano e sul Caracas mi é stata raccontata una storia interesante: “Padre e figlio che viaggiano per il Venezuela e Sudamerica per seguire i “Rojos”

Caracas-San Lorenzo, é una gara che ha segnato la vita di Jorge Fagundez padre e figlio. Quel 12 febbraio 2008 é iniziata una bella tradizione: andare allo stadio per seguire le gare della formazione capitolina. I colori, i cori, il calore del pubblico hanno fatto innamorare padre e figlio dell’ambiente che si vive nel recinto capitalino.

E così ogni domenica hanno iniziato a frequentare lo stadio creando addirittura uno striscione (Clan Rojo, poi diventato Clan 67). In quel periodo il Caracas ha giocato alcune gare nel Brigido Iriarte e si sono aggregati alla barra iniziando i viaggi per seguire la squadra.

Nel 2020 i Fagundez hanno intrapreso il viaggio in Paraguay per seguire la gara di Coppa Libertadores, Libertad-Caracas. Approfittando del fatto che pochi giorni dopo la loro squadra affrontava il DIM decisero di fare tappa in Colombia, ma la pandemia li ha bloccati lì durante 9 mesi. Fortunatamente la mamma viveva a Bogotà e così hanno rimediato un posto dove mangiare e un tetto dove vivere. Adesso sono rientrati a Caracas e non vedo l’ora di tornare sugli spalti per gridare: “Dale Roooo!” e abbracciarsi dopo un gol.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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