Colombia, autobomba: nessuna lesione grave a militari Usa

In un'iummagone d'archivio, personale sanitario trasporta un soldato ferito nell'attentato con autobomba in Cucuta al centro medico Duarte.
In un'immagine d'archivio, personale sanitario trasporta un soldato ferito nell'attentato con autobomba in Cucuta. ANSA/ EPA/Mario Caicedo

BOGOTÀ. – Due militari statunitensi sono rimasti leggermente feriti nella duplice esplosione avvenuta ieri nella caserma della ‘Brigata 30’ dell’esercito colombiano a Cúcuta. Lo riferisce Blu Radio di Bogotà.

L’attentato ha causato il ferimento di 36 militari e civili, di cui tre in modo grave. L’emittente ha riferito che nella base si trovavano anche 12 soldati del ‘South Command’ statunitense.

Si tratta di un contingente che collabora con le forze speciali colombiane nel contrasto delle attività illecite legate al traffico di droga.

Via Twitter il presidente Iván Duque, che si è recato a Cúcuta dove ha presieduto un consiglio di sicurezza straordinario, ha reso noto lo stanziamento di 500 milioni di pesos (oltre 110.000 euro) per ottenere informazioni utili alla cattura dei responsabili dell’attacco. (

L’ambasciata degli Stati Uniti a Bogotà ha confermato la presenza di militari statunitensi nella base colombiana di Cúcuta in cui è scoppiata ieri un’autobomba, escludendo che abbiano riportato “lesioni gravi”.

In una serie di tweet la rappresentanza diplomatica Usa ha sottolineato che “gli Stati Uniti sono orgogliosi della loro lunga cooperazione le forze armate colombiane, che include addestramento ed esercitazioni congiunte”.

“Un piccolo numero di militari statunitensi – si dice poi – si trovava nella base militare colombiana di Cúcuta al momento dell’esplosione, per l’addestramento con un’unità colombiana. Tutto il personale statunitense è stato controllato e non ci sono segnalazioni di lesioni gravi”

“Con dolore e tristezza – conclude l’ambasciata – inviamo la nostra solidarietà ai membri di @COL_EJERCITO, feriti a Cúcuta. La cooperazione con le forze armate colombiane è uno dei pilastri dei nostri sforzi per combattere la criminalità transnazionale nella regione”.

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