La mossa di Draghi prima del G7, ecco l’Agenzia Cybersecurity

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, introduce la conferenza stampa della riunione ministeriale del G20 dedicata al Turismo.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, introduce la conferenza stampa della riunione ministeriale del G20 dedicata al Turismo. (Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Un’Agenzia ad hoc per la cybersecurity. Un’agenzia pubblica, dove l’attività di stretta intelligence resterà comunque in capo al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Prima di volare in Cornovaglia per il G7, il premier Mario Draghi accelera su uno dei punti chiave dell’asse che, da qui ai prossimi giorni, potrebbe essere rinsaldato tra l’Italia e l’amministrazione Joe Biden.

Il decreto per l’istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) è quasi pronto ed è stato oggetto di una cabina di regia a Palazzo Chigi alla quale – ad eccezione di Giancarlo Giorgetti, assente per motivi di agenda – hanno partecipato i capidelegazione della maggioranza e il sottosegretario ai Servizi Franco Gabrielli.

Lo stesso Gabrielli, giovedì alle 8:45, è atteso al Copasir per illustrare il decreto. Il sottosegretario, spiegano fonti parlamentari, ha in realtà già depositato la bozza del decreto. E giovedì pomeriggio, salvo colpi di scena, il testo sarà approvato in un Consiglio dei ministri. Ma dal Copasir, informalmente, è stato chiesto un supplemento di tempo per esaminare il testo, anche perché il nuovo presidente del Comitato per la pubblica sicurezza – Adolfo Urso di Fdi – è stato eletto solo in queste ore.

Il Comitato, chiamato ad esprimere un parere, potrà chiedere chiarimenti al sottosegretario su un organo che ridisegna l’architettura della difesa italiana dalla minaccia cyber. L’ Agenzia sarà istituita in capo alla presidenza del Consiglio, i suoi vertici saranno di nomina governativa e per renderla operativa, spiega una fonte di maggioranza, è probabile che siano previste centinaia di assunzioni di profili ad hoc per costruire la trincea cyber italiana.

A partire dai server della Pa che, come spiegava domenica scorsa il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione Digitale Vittoria Colao, “per il 93-95% non sono in condizioni di sicurezza”. Nella cabina di regia a Palazzo Chigi, tra i presenti (i ministri Lorenzo Guerini, Stefano Patuanelli, Maria Stella Gelmini, Elena Bonetti e Roberto Speranza), c’è stato un sostanziale accordo.

“Il fatto che il governo preveda una struttura interamente pubblica in grado di coordinare e realizzare progetti anche in partnership pubblico-privata rappresenta una proposta del Pd”, spiega il Dem Enrico Borghi. In effetti, rispetto alla Fondazione per la Cybersecurity che Giuseppe Conte inserì in manovra scatenando l’ira di Copasir e Iv e il gelo del Pd, il regime che istituisce l’Acn è nettamente differente.

Il suo obiettivo, stando a quanto spiegano fonti vicine al dossier, è rendere il sistema informatico italiano impermeabile a qualsiasi attacco. Ma eventuali azioni di contro-hackeraggio restano appannaggio dell’intelligence italiana. Il Paese ha una fragilità “per mancanza di consapevolezza dei rischi, per un deficit di cultura su questi temi: purtroppo siamo molto in ritardo e dobbiamo camminare a passi molto svelti”, spiega Gabrielli.

E il tema, alla vigilia dell’arrivo di Biden in Europa, è sentitissimo. Anche perché, per gli Usa, i potenziali nemici si chiamano Russia e Cina.

(di Michele Esposito)/ANSA)

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