Schaeuble rinnova duello con Draghi: “Attento al debito”

Angela Merkel, parla con Mario Draghi in un'immagine d'archivio.
Angela Merkel, parla con Mario Draghi in un'immagine d'archivio. (AP Photo/Kai Pfaffenbach, Pool)

BERLINO. – L’ex falco dell’Eurogruppo, il tedesco Wolfgang Schaeuble, riaccende la vecchia miccia del rigore e, dalle pagine del Financial Times, mette in guardia Mario Draghi dalla tentazione di non badare a spese in Italia, paventando lo scenario di un intervento dell’Europa per il rispetto delle regole e la riduzione dei debiti pubblici degli Stati membri, cambiando pure i trattati se necessario.

L’articolo del presidente del Bundestag – che non ha più il potere di un tempo ma resta un punto di riferimento morale dei conservatori tedeschi alle prese con una difficilissima campagna elettorale – ha fatto però insorgere, stavolta proprio in Germania, la Sueddeutsche Zeitung. Il quotidiano di ispirazione di centro-sinistra lo ha sonoramente bacchettato: “Minacciando” Draghi fa “danni enormi all’Europa”, e solo per motivi di politica interna. Le sue parole sono “irresponsabili”, nel giudizio della giornalista Cerstin Gammelin.

In mattinata Palazzo Chigi ha fatto sapere di una telefonata fra Merkel e il premier italiano in vista del G7, ma a Berlino il portavoce non ha chiarito se i due leader abbiano parlato anche dell’uscita di Schaeuble che, nelle ore più buie dell’euro, impose l’austerity a tutta Europa mettendo la Grecia nell’angolo: “Non posso dare informazioni”, è stata la risposta di Steffen Seibert.

Alla conferenza stampa di governo, il portavoce ha spiegato inoltre di “non voler commentare le esternazioni del presidente del Parlamento e il suo articolo, per rispetto della carica istituzionale”. Silenzio assoluto da parte di palazzo Chigi anche se fonti governative replicano con una battuta: “un tempo eravamo noi a dividerci sulla Germania, ora sono loro a dividersi sull’Italia”

Per Schaeuble “bisogna tornare ad una normalità fiscale e monetaria” o si rischierà “una pandemia del debito”, con pesanti ripercussioni nell’Ue. Se i Paesi vengono lasciati liberi di spendere, è il suo ragionamento, “soccombono alla tentazione di incorrere in debiti a spese della comunità. Ho discusso di questo “azzardo morale” in molte occasioni con Mario Draghi (all’epoca a capo della Bce, ndr). E siamo sempre stati d’accordo sul fatto che la competitività e le politiche di sostenibilità finanziaria siano di responsabilità degli Stati membri. Sono certo – ha concluso sul Ft – che rispetterà questo principio come premier italiano. È importante per l’Italia e per l’Europa intera. Diversamente, avremo bisogno di un’istituzione europea con il potere di imporre il rispetto degli obblighi scaturiti dalle regole su cui ci siamo accordati”.

Se Draghi è da sempre in asse con Angela Merkel, che lo hasostanzialmente appoggiato già ai tempi della guida della Bce, con il ministro delle Finanze tedesco che gestì la crisi dell’euro i rapporti sono sempre stati segnati da una neppur troppo velata rivalità. Veterano della politica tedesca – a lui si deve la riunificazione interna e giuridica delle due Germanie -, uomo e politico dal tratto severo e assai diretto, Schaeuble non ha mai troppo digerito il mito di ‘Supermario’, acclamato da più parti come il vero salvatore dell’euro grazie all’indimenticabile “whatever it takes”.

Va detto però anche che, nella pandemia, l’ex ministro delle Finanze non si è opposto al Recovery Fund, lo strumento che segna l’autentica svolta nei rapporti tra la Germania e l’Ue, con l’approvazione di un meccanismo di indebitamento comune per arginare la crisi del Covid, soprattutto in Stati particolarmente colpiti come l’Italia. E dunque l’intervento sul Ft – sia pur nella indiscutibile fedeltà di fondo all’idolo dello ‘schwarze Null’ (il pareggio di bilancio) – ha effettivamente un sapore elettorale.

(di Rosanna Pugliese/ANSA).

Lascia un commento