Sindacati contro l’Ue: sui licenziamenti sbaglia

Andrea Orlando ministro del Lavoro ANSA / MATTEO BAZZI
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando. (ANSA) ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA.  – La posizione dell’Ue secondo cui il blocco dei licenziamenti in Italia “non è stato efficace” e potrebbe anche rivelarsi “controproducente” se in vigore più a lungo, contenuta nel documento tecnico annesso alle raccomandazioni di primavera, è “sbagliata”: i sindacati si schierano contro e chiedono, ancora una volta, che il divieto venga prorogato almeno fino a fine ottobre, per evitare “una valanga” di licenziamenti a partire dal primo luglio e quindi “una catastrofe” sociale.

“Non è una valutazione ufficiale della Commissione europea ma uno studio” e sul tema “credo ci siano valutazioni diverse”, replica il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sulla questione su cui da settimane è aperto anche il dibattito politico e con le parti sociali e comunque, dice, “al di là” di quella che è la valutazione “oggi si sta discutendo della gradualità con cui superare il blocco, una volta che questa scelta è stata compiuta durante la pandemia”.

Il ministro rimarca inoltre che con il decreto Sostegni bis “si è raggiunto un punto di equilibrio che raccoglie una parte della norma che avevo proposto”, che puntava a portare anche il blocco dei licenziamenti dal 30 giugno al 28 agosto. “Mi pare che questa discussione debba partire da lì, debba in qualche modo tener conto che all’interno anche della coalizione ci sono posizioni diverse”, sottolinea.

Per il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, quella dell’Ue “è una bugia totale, il problema del nostro Paese è che c’è troppa precarietà, non troppo poca”, afferma riferendosi all’affermazione secondo cui il divieto di licenziare beneficia soprattutto di chi ha contratti a tempo indeterminato, a danno dei lavoratori temporanei o stagionali. L’Ue “non conosce la realtà del nostro Paese, rischiamo una valanga di licenziamenti”, avverte il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, rilanciando la proposta di prorogare il blocco che è “di buon senso, un atto di responsabilità”.

Respinge anche la posizione di Confindustria il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri: “Non è vero, come sostiene il presidente Bonomi, che l’Italia sia l’unico Paese ad aver adottato il blocco. Noi siamo pronti al confronto, ma bisogna trovare soluzioni ragionevoli per evitare una catastrofe sociale”.

I sindacati ribadisono la richiesta di unificare le date per la fine del blocco dei licenziamenti al 31 ottobre (la prima scade il 30 giugno per le aziende che hanno la cig ordinaria), realizando nel frattempo la riforma degli ammortizzatori sociali nella direzione di un “sistema universale”.

Dal fronte politico riemergono posizioni differenti: il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, sostiene che “non serve rinviare il problema del blocco dei licenziamenti, bisogna creare posti di lavoro, aiutando l’economia reale, con sostegni legislativi, fiscali ed economici a Pmi, industria e agricoltura e con l’abbattimento della pressione fiscale”.

Invece per l’europarlamentare M5s, Daniela Rondinelli, “definiré superfluo il blocco dei licenziamenti che ha salvato centinaia di migliaia di posti di lavoro durante la pandemia significa essere sulla luna. É oggettivamente sbagliato”.

(di Barbara Marchegiani/ANSA).

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