Nodo migranti, Di Maio domani in Libia con l’Ue

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.(ANSA/CLAUDIO PERI)

ROMA.  – Tornare ancora una volta alla fonte degli sbarchi, per accelerare la soluzione della crisi migratoria. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio domani volerà a Tripoli, con il collega di Malta ed il commissario Ue per il Vicinato, per una missione a tutto campo: avviare un percorso che definisca il sostegno dell’Ue alla ripresa socio-economica della Libia, con un importante focus proprio sul nodo migranti.

Un’iniziativa europea di cui l’Italia è capofila, vista l’intensità dei rapporti tra i due governi, che avranno un ulteriore occasione di confronto tra pochi giorni, con l’arrivo del premier Dabaiba lunedì a Roma.

La questione migratoria è tornata al centro del dibattito europeo dopo le ennesime tragedie in mare, e l’Italia l’ha posta con forza al Consiglio dei leader dei giorni scorsi, invocando un’Europa solidale. Ma su rimpatri, ricollocamenti e salvataggi il muro degli egoismi tra i 27 non è ancora caduto, e così il premier Mario Draghi ha chiarito che “per i prossimi mesi faremo da soli”.

Fare da soli significa anche parlare direttamente con Tripoli, sfruttando l’opportunità di una fase política finalmente più tranquilla. Il governo italiano lo sta facendo sin dall’insediamento del nuovo esecutivo, e la missione di Di Maio, l’ennesima nel Paese, lo conferma.

A Tripoli, con il titolare della Farnesina, ci sarà anche il ministro degli Esteri di Malta Everist Bartolo, perché La Valletta condivide con Roma e gli altri Paesi europei della sponda Sud il fardello di Dover accogliere tutti i migranti che dal Nord Africa vogliono raggiungere l’Europa.

Con i due ministri ci sarà anche il commissario al Vicinato Olivér Várhelyi, perché l’esecutivo di Bruxelles condivide la battaglia per una gestione comune del fenomeno migratorio, nonostante i veti dei Paesi nordici.

Di Maio, Varhelyi e Bartolo incontreranno il premier libico Dabaiba e i ministri degli Esteri Mangoush e dell’Interno Mazen. L’obiettivo è innanzitutto consolidare le basi per un rilancio socio-economico del Paese, dopo dieci anni di guerra. Condizione necessaria per permettere alle ancora fragili autorità di poter gestire al meglio i flussi dei migranti. In questo quadro l’Italia farà valere la sua posizione di vantaggio, anche nelle relazioni economiche con Tripoli.

Di Maio, negli ultimi due mesi, ha contribuito a consolidare ulteriormente il terreno di una rinnovata partnership, volando tre volte a Tripoli e ricevendo a Roma la ministra degli Esteri libica. Il premier Draghi ha scelto la capitale libica come prima missione all’estero, accompagnato anche dall’ad Eni Descalzi. E il capo del governo libico ricambierà la visita il 31 maggio.

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