ROMA. – Undici milioni di italiani sono completamente immunizzati contro il Covid, altrettanti hanno ricevuto la prima dose, quindi il 37% della popolazione ha una protezione totale o parziale. In particolare quasi l’85% degli over 70, secondo i dati del ministero della Salute.
Numeri che portano a pensare con maggiore fiducia alla vaccinazione di altre fasce d’età, fino all’apertura ‘no limits’ delle prenotazioni, per la quale si attende entro metà giugno una circolare del commissario Francesco Figliuolo.
“Stiamo lavorando” in vista dell’ok dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino dai 12 anni – dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “speriamo domani ci sia il via libera e di immunizzare tutti i nostri ragazzi, è fondamentale non solo per essere a scuola, che è già sicura, ma per farli finalmente incontrare”.
Resta in ballo la vaccinazione in vacanza. Il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini ripete che “non c’è la possibilità di farla in tutta Italia” e che “il Governo chiede alla Regioni il rispetto del Piano vaccinale”, ma anche che “se ci sono Regioni che – oltre a rispettare il Piano – riescono a fare i vaccini in vacanza ben venga.
La cosa importante è non generare confusione”. Figliuolo fa sapere che nel caso dovrebbero esserci regole nazionali e non accordi separati tra Regioni. Il commissario intanto ha trasmesso “per le valutazioni di competenza” una mail al Comitato tecnico scientifico (Cts) e ai governatori sulla “possibile riapertura in sicurezza” delle discoteche e sulla disponibilità degli operatori del settore a collaborare alla vaccinazione dei giovani.
Restano ritardi nell’immunizzazione di fasce d’età più a rischio: il 30% tra i 60 e i 69 anni non ha ricevuto neanche una dose – circa 3,7 milioni di persone secondo la Fondazione Gimbe -; il 18% tra i 70 e i 79 anni. Ci sono ancora discrepanze evidenti tra le Regioni, uno dei motivi che rende difficoltosa la vaccinazione in vacanza, che rischierebbe di trascurare i residenti se mancassero le dosi.
Una percentuale di anziani non ha aderito al vaccino, un’altra parte è rimasta per motivi vari fuori dalle prenotazioni e per cercare di recuperarli la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) ha presentato al ministro della Salute Roberto Speranza e a Figliuolo un software dedicato. L’obiettivo è farlo dialogare con i database delle Regioni per una nuova fase della campagna.
In Germania dal 7 giugno si inizierà a vaccinare dai dodicenni in su, annunciano le autorità tedesche. L’Inghilterra invece ha aperto le inoculazioni a tutti gli over 30. Negli Stati Uniti il 50% dai 18 anni in su è completamente immunizzato e più del 61% degli adulti ha ricevuto almeno una dose, secondo il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc).
E dagli Usa arrivano due studi incoraggianti: l’immunità dal virus potrebbe durare almeno un anno, più di quanto si pensava finora, e per alcuni, specie tra i guariti dal Covid, perfino per decenni.
(di Luca Laviola/ANSA)