Presidente Mattarella: “La Repubblica è un cantiere pieno di energie”

In una foto d'archivio le Frecce Tricolori sfrecciano sull'Altare della Patria, dove giacciono le spoglie del Milite Ignoto.

ROMA. – “La Repubblica è un cantiere in permanente e intensa attività, impegnato a progettare il futuro e a contrastare, come nel caso della pandemia, i pericoli. Protagonisti ne sono e devono esserne, come è fondamentale in un sistema democratico, i cittadini”.

Il presidente della Repubblica riflette sui valori della scelta repubblicana attraverso un intervento su Famiglia cristiana e si avvicina così alle celebrazioni del 2 giugno che anche quest’anno, in osservanza delle normative vigenti, restano in formato Covid.

Niente parata militare ai Fori imperiali, niente ricevimento al Quirinale, nessuna apertura dei giardini al pubblico ma solo un concerto riservato al corpo diplomatico nel cortile d’onore il primo giugno. Poi nel tardo pomeriggio del due giugno ci sarà il tradizionale intervento del capo dello Stato in diretta televisiva.

Ma se la pandemia ancora impone festeggiamenti in protezione, Sergio Mattarella tiene molto alla Festa della Repubblica e già ragiona sul significato più profondo di un evento che sancì, ormai 75 anni fa, la fine della monarchia attraverso un referendum che chiamò gli italiani a scegliere quale forma di stato dare al Paese, appena uscito dalla Seconda Guerra Mondiale.

Si trattò della prima votazione della storia italiana che vide la partecipazione delle donne alle urne. Più di 12milioni di italiani votarono a favore (ma più di dieci a favore della monarchia), eleggendo al contempo l’assemblea che avrebbe stilato la nuova Costituzione, che sarebbe entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

Settantacinque anni fruttuosi che di fatto, seppur gradualmente, segnarono l’ancoraggio “ormai imprescindibile” dell’italia all’Europa. Un voto che permise, secondo Mattarella, di liberare “energie” positive capaci di far affrontare alla repubblica gli snodi più bui e dolorosi della sua esistenza.

“Il passaggio alla Repubblica favorì una crescente coesione, rese la società civile e le sue energie sociali, morali, culturali, protagoniste e decisive anche nei tornanti più difficili e insidiosi della nostra storia recente”, scrive il presidente Mattarella su Famiglia cristiana dando il senso di una coesione che è quanto mai necessaria oggi per uscire a testa alta dalla più grave crisi pandemica della storia repubblicana.

Perciò le celebrazioni del 2 giugno saranno certamente contingentate nel cerimoniale ma non per questo prive di forza. Il capo dello Stato lascerà la mattina del 2 giugno il Quirinale sulla storica “Flaminia” scoperta di rappresentanza e giungerà all’altare della Patria dove deporrà una corona di fiori alla presenza delle alte cariche dello Stato. Ai suoi lati nel percorso sarà schierato un picchetto militare e a piazza Venezia un reparto interforze.

In assenza della parata militare saranno le Frecce tricolori a rubare la scena con il consueto spettacolare passaggio sopra il centro di Roma. “Grazie alla Repubblica, fondata sui valori della resistenza, si favorì – spiega Mattarella – una crescente coesione, si rese la società civile e le sue energie sociali, morali, culturali, protagoniste”.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)

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