Draghi media su licenziamenti: “Non strumentalizzare”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustra in conferenza stampa, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, il Decreto ‘Imprese, Lavoro, Giovani e Salute’, con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustra in conferenza stampa, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, il Decreto ‘Imprese, Lavoro, Giovani e Salute’, con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. (Ufficio Stampa e Comunicazioni Presidenza del Consiglio)

BRUXELLES. – Stretto tra Confindustria e i sindacati, tra il centrodestra e il Pd, il premier Mario Draghi, per la prima volta da quando è a Palazzo Chigi, abbandona il suo metodo di rigorosa successione degli eventi e cambia una norma, quella sul blocco dei licenziamenti, sulla quale il governo fibrillava un po’ troppo.

Quella di Draghi, raccontano a Palazzo Chigi, è una mediazione che porta ad un accordo politico su un tema delicatissimo, sul quale il capo del governo vuole evitare qualsiasi strumentalizzazione. E alla fine la proroga del blocco dei licenziamenti, benché selettiva, salta.

Resta, per le imprese, lo strumento della Cig ordinaria da attuare senza pagare alcuna addizionale ma a patto di non licenziare, fino al 31 dicembre. Che la fine del congelamento dei licenziamenti, per il governo, fosse un piccolo Armageddon, era prevedibile. Il tema è che, per il centrodestra – Lega su tutti – e gli industriali, il ministro del Lavoro Andrea Orlando si era spinto troppo a favore dei sindacati.

E la patata bollente, emersa nel week end, arriva proprio mentre Draghi sta volando al Consiglio Ue. A Bruxelles lo attende la difficilissima partita sui migranti ma l’emergenza, per ora, è a Roma, fronte Lavoro. Fino alla decisione del premier tutto resta in stand by, incluso l’intero decreto sostegni bis, che conteneva la proroga del blocco dei licenziamenti. Poi, in serata, la mediazione, alla quale si dà il via libera dopo un approfondito esame tecnico delle coperture.

Il Nazareno, ufficialmente, parla di “conferma” del percorso voluto da Orlando, ovvero quello di sostenere le imprese per la ripartenza con una serie di misure alternative ai licenziamenti. Ma nella proroga del blocco, ad un certo punto, i Dem si sono ritrovati soli visto che anche buona parte del M5S non è scesa a fare le barricate a difesa della norma.

E Orlando, raccontano fonti della maggioranza, nelle scorse ore sarebbe arrivato a minacciare le dimissioni. E c’è chi, come il sottosegretario al Mef di Leu, Maria Cecilia Guerra a tarda sera ancora si augura che il blocco sia prorogato. Ma ormai il dado è tratto. Con buona pace dei sindacati che già annunciano per venerdì una manifestazione alla Camera e del Pd, che dopo l’imposta sulla successione proposta da Enrico Letta si vede, a stretto giro, ancora una volta frenato.

(dell’inviato Michele Esposito)/ANSA)

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