Formula 1: addio a Mosley, una vita nel Circus tra luci e ombre

Max Mosley ex presidente della Fia.
Max Mosley ex presidente della Fia. (ANSA)

ROMA.  – Una vita in Formula 1 tra molte luci e alcune ombre, soprattutto se si guarda alla sua vita privata. É morto a 81 anni Max Mosley, lo storico presidente della Fia, capace di accompagnare insieme a Bernie Ecclestone il Circus nell’era moderna delle corse.

Il grande merito attribuito ad uno dei più importanti dirigenti sportivi è quello di aver trasformato la formula 1 dal punto di vista della sicurezza dopo mil terribile incidente in cui perse la vita Ayrton Senna.

A marchiare, invece, in negativo la reputazione del manager inglese fu un clamoroso scandalo sessuale scatenato dal quotidiano inglese News of the World che mostrò le immagini di Mosley mentre partecipava ad un’orgia sadomaso con alcune prostitute in uniformi naziste.

A causa delle polemiche scaturite dalla vicenda, Mosley viene costretto a delegare la decisione circa l’opportunità di una sua permanenza a capo della Fia all’assemblea generale della federazione, che il 3 giugno del 2008 si pronuncia in favore di un mantenimento della sua carica: con 103 voti favorevoli, 55 contrari, 7 astenuti e 4 nulli.

Il 24 giugno 2009 annuncia però di non ricandidarsi alle successive elezioni come presidente della FIA: a lui succederà l’ex team manager nonché amministratore delegato della Ferrari, Jean Todt, da Mosley stesso fortemente sostenuto.

Secondo figlio di Sir Oswald Mosley, il noto ex ministro laburista e conservatore che, abbracciando ideologie antisemite e fasciste, fu il fondatore e leader della British Union of Fascists, e di Diana Mitford, scrittrice e giornalista britannica anche lei fervente sostenitrice delle medesime dottrine, Mosley si avvicina al motorsport nei panni di pilota: negli anni sessanta comincia la sua breve carriera in pista ottenendo modesti risultati in Formula 2 alla guida di una Brabham della scuderia di Frank Williams.

Nel 1969 si ritira dalle corse e nel 1974 fonda insieme a Ecclestone, Frank Williams, Ken Tyrrell ed altri rappresentanti delle principali squadre automobilistiche, la Foca (Formula One Constructors Association), associazione che deve rappresentare gli interessi commerciali di queste scuderie negli incontri con la Fisa (Fédération Internazionale du Sport Automobile), una sotto-organizzazione della Fia, all’epoca organo mondiale di governo degli sport motoristici.

Nei primi anni ottanta Mosley rappresenta la Foca nella cosiddetta “Guerra Fisa-Foca”. Nel 1982 Mosley lascia la Foca e la Formula 1, per lavorare con il partito conservatore britannico. Nel 1986 torna nel mondo dello sport automobilistico, divenendo presidente della commissione dei costruttori all’interno della Fisa e fondando la scuderia Simtek. Nel 1991 viene eletto alla presidenza della Fisa stessa, sconfiggendo Jean-Marie Balestre.

Nel 1993 la Fisa, in seguito ad una sua riorganizzazione, cessa di esistere come organismo indipendente, divenendo la branca sportiva della Fia. Nello stesso anno Mosley ne viene eletto presidente; a tale carica è mrieletto anche nel 1997, nel 2001 e nel 2005 passando alla mstoria insieme a Ecclestone come il ‘padre’ della Formula 1 moderna molto più veloce, ma anche molto più sicura.

“Ho perso una persona di famiglia, come un fratello – ha detto  Ecclestone – Mosley ha fatto tanto per il motorsport, per l’industria dell’auto e per le corse: era impegnato ad assicurarsi che venissero costruite vetture sempre più sicure”.

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