Bufera sulla Bielorussia, l’Europa blocca i voli

Una protesta contro la detenzione di Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell'opposizione bielorussa a Kiev.
Una protesta contro la detenzione di Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell'opposizione bielorussa a Kiev. ANSA/ EPA/SERGEY DOLZHENKO

MOSCA.  – Bufera sulla Bielorussia. Il caso del volo Ryanair FR4978 dirottato ieri a Minsk è esploso in tutta la sua veemenza, con l’ad dell’aviolinea low-cost irlandese Michael O’Leary che ha accusato le autorità bielorusse di “sequestro di Stato” e il coro d’indignazione sul fronte occidentale, dalla Casa Bianca a tutte le cancellerie europee.

Riuniti a Bruxelles per il primo summit in presenza dopo i mesi bui della pandemia, i leader Ue stasera hanno già adottato sanzioni – tra cui il divieto per le compagnie aeree bielorusse, a partire dalla Belavia, di volare nello spazio europeo – e chiesto alle compagnie europee di evitare i cieli del Paese di Lukashenko: Lufthansa, Sas e altre lo avevano già annunciato in giornata.

I leader inoltre hanno esortato l’Alto rappresentante Borrell a presentare al più presto un pacchetto di nuove misure restrittive ed economiche, mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato il congelamento di tre miliardi di investimenti Ue.

Non è finita qui: gli ambasciatori della Nato si riuniranno presto e una sfilza di Paesi – tra cui l’Italia – ha convocato gli ambasciatori bielorussi in segno di protesta chiedendo il rilascio immediato di Roman Protasevich, reporter attivista ora nelle carceri di Minsk, e della sua fidanzata. Al termine di questa convulsa giornata tra l’altro, proprio l’oppositore arrestato ieri in aeroporto è apparso in video dal suo luogo di detenzione assicurando di “stare bene”, ma con il volto segnato.

L’episodio dell’atterraggio forzato, insomma, è ritenuto “gravissimo” a diverse latitudini, e “tutte le spiegazioni invocate dalla Bielorussia sono ritenute del tutto inverosimili”, ha sintetizzato la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Minsk si è difesa prima attaccando, ovvero accusando l’Occidente di voler “politicizzare il caso” e assicurando di aver seguito le “norme internazionali”. Poi, nel pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa il direttore del dipartimento dell’aviazione presso il Ministero dei Trasporti, Artyom Sikorsky, ha affermato che la Bielorussia non ha nulla da nascondere e ha invitato “l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea e le autorità aeronautiche interessate a partecipare ad un’indagine imparziale sull’incidente”.

Minsk, è la sua versione, è intervenuta d’urgenza sul volo partito da Atene e diretto a Vilnius perché le autorità aeroportuali avrebbero ricevuto “una mail da Hamas” in cui si minacciava di far “saltare in aria” il velivolo se l’Europa non avesse “cessato il suo appoggio verso Israele” nella guerra contro Gaza.

Ma, guarda caso, nel corso dei controlli è spuntato fuori che sul volo c’era Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell’opposizione contro Alexander Lukashenko, subito arrestato (poiché sta sulla lista dei terroristi-estremisti).

I punti oscuri restano però ancora molti. Chi sono quei tre passeggeri – di nazionalità russa o bielorussa, non è chiaro – che sono convenientemente scesi a Minsk, oltre a Protasevich e alla sua compagna, e non hanno proseguito per Vilnius quando il volo è ripartito? O’Leary ha parlato apertamente di “agenti segreti” bielorussi. Perché, da extra-comunitari, avevano la possibilità, in tempi Covid poi, di accedere a un volo intra-Ue?

Ancora. L’ingegnere aeronautico Vadim Lukashevich ha pubblicato un grafico, ripreso dalla testata indipendente Meduza, in cui analizza le rotte di atterraggio normalmente impiegate per approcciare Vilnius, mostrando come il volo FR4978 non stesse calando di quota, probabilmente per raggiungere il prima possibile, a tutta velocità, lo spazio aereo lituano.

Perché poi ha improvvisamente invertito la rotta? I piloti hanno scelto di atterrare a Minsk – come sostiene la Bielorussia – o c’è dell’altro? Ryanair ha detto di non poter fornire ulteriori dettagli poiché del caso ora se ne stanno occupando le “agenzie competenti dell’Ue”. E della Nato.

Mosca, che sostiene a spada tratta Lukashenko, per ora si è mossa con cautela. Se la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova si è detta “scioccata” su Facebook per lo “shock” dell’Occidente, notando che i Paesi occidentali sono stati in passato colpevoli di “rapimenti, atterraggi forzati e arresti illegali”, il Cremlino ha reagito con un più neutro “no comment”.

“Ci sono delle regole nell’aviazione internazionale e spetta alle autorità preposte valutarne il rispetto o meno”, ha tagliato corto il portavoce di Vladimir Putin. Di certo c’è che un maggior isolamento della Bielorussia non può che giovare alla Russia, apertamente interessata a legarla saldamente all’interno della sua sfera d’influenza. Ed evitare un’altra Ucraina.

Giallo nel giallo, in serata la madre di Protasevich ha fatto sapere che, “secondo informazioni non confermate”, suo figlio è “in uno degli ospedali di Minsk” e le sue condizioni sarebbero “critiche” per problemi cardiaci. Poi però lo stesso dissidente è apparso in un video diffuso in Bielorussia.

“Sono nella struttura di detenzione preventiva n. 1 a Minsk. Possoaffermare di non avere problemi di salute, incluso il cuore o qualsiasi altro organo.  L’atteggiamento del personale qui è il più corretto e conforme alla legge”, ha detto, aggiungendo di “continuare a collaborare con l’indagine” e di voler “confessare il fatto di organizzare disordini di massa a Minsk”.

Nel video Protasevich appare calmo ma sul lato destro della fronte si può scorgere chiaramente una macchia, che molti osservatori definiscono un livido: potrebbe essere il segno delle percosse ricevute.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).

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